Lee Patterson / Samo Kutin e le relazioni tra luoghi e oggetti
Non è nuovo su queste pagine Samo Kutin che avevamo apprezzato con A UniverseThat Roasts Blossoms For A Horse, pubblicato dal suo gruppo, il trio sloveno dei Širom. Questa volta oltre ai soliti risuonatori acustici che lo accompagnano in tutti i suoi progetti, Kutin è affiancato dal musicista e sound artist inglese Lee Patterson.The Universal Veil That Hangs Together Like A Skin è il risultato di questo incontro che si materializza in sei tracce materiche e amorfe pubblicate da Inexhaustible Editions / Edition FriForma.
Patterson scolpisce la materia sonora avvalendosi di microfoni e oggetti di uso quotidiano indagandone il potenziale mentre Kutin con la ghironda modificata imbastisce trame sonore dense e avvolgenti.
Le sei tracce di questo progetto sono spazi aperti nei quali i due musicisti fanno dialogare i loro strumenti inusuali ottenendo un suono monolitico che scava nell’essenza dello strumento e del gesto, in cui l’improvvisazione diventa un rito moderno.
The Rising Path suona come una sega circolare, una traccia di drone music aspra e corposa contornata da elementi industriali. Un suono potente e magnetico tale da sfruttare il luogo circostante come cassa di risonanza. Con Stirring The Pot Of Fire il duo indaga le possibilità timbriche degli strumenti a partire dai suoni stridenti e metallici dei cordofoni di Kutin. Con la seconda traccia non è più il luogo a influenzare il suono, ma il gesto: la ripetizione rende la traccia piena e corposa per quella che risulta una miscela di acusmatica e fonetica. I dueampliano lo studio delle risonanze con Glass Bridge ponendole in relazione ai frammenti vetrosi usati come parte ritmica. Intensi feedback risuonano inTravelling Hopefully, Which Is BetterThan To Arrive manipolati a suon di sintesi elementale fino a generare un suono materico stridente e dal sapore industriale che riproduce il suono di un treno in movimento.
The Universal VeilThatHangsTogether Like A Skin è un lavoro complesso che indaga il potenziale degli strumenti in relazione al luogo e del luogo in relazione agli strumenti. Il duo anglo sloveno si relaziona e si scontra a colpi di suoni, così come succede per gli oggetti e i luoghi che vengono interconnessi tra loro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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