Superinertia è l’ultimo album del trio portoghese 10 000 Russos: moderna psichedelia oscura e travolgente
Super Psichedelica Inertia
Questo album è uscito il 10 settembre 2021 per l’etichetta dell’East London Fuzz Club, il cui marchio stilistico si sente già nelle atmosfere sonore dei primi minuti. I 10 000 Russos, trio sperimentale portoghese con all’attivo cinque dischi e alcuni Ep, ha dato forma e sostanza a Superinertia, un disco caratterizzato da una “forza sonora motrice instancabile”, in cui “si viaggia attraverso paesaggi distopici” tinti di scuro; da ascoltare dopo un pugno di sabbia negli occhi, ma ad orecchie, mente e cuore aperti.
Protagonista è la musica modernamente psichedelica, ma che prende un’impronta punk soprattutto grazie a João Pimenta, cantante e batterista, che ha un modo di cantare molto inglese, tanto simile a quello di Mark E. Smith dei The Fall.
Ovunque la chitarra con accordi allungati dall’eco, melodie malinconiche e oscure e, qua e là, suoni di synth come richiami di sirene. Cinque pezzi: dalla track di apertura, Station Europa, definita “una sorta di inno per la fine dell’Europa”, fino alla più melodica A House Full of Garbage, il brano più incline ad un ascolto abituato a melodie dolci e serene di chitarra, nonostante si incupisca negli ultimi secondi nel timbro oscuro della voce, preso dal profondo ventre e dalle corde più spesse. A chiudere Mexicali/Calexico, un lungo e piacevole sfinimento che gli intenditori di sound psichedelici ascolterebbero ad libitum; atmosfera lugubre, densa d’attesa fino alla cavalcata del basso e della batteria, su cui si costruisce la melodia di chitarra e si inserisce il cantato sciamanico, che ricorda le esibizioni dal vivo dei The Doors. Un brano-visione che chiosa un album ipnotico e travolgente, un amalgama misterico ma concreto, esoterico ma fisico e tangibile in una danza rituale e catartica.
I 10 000 Russos ora sono in tour in Europa: trenta date sui palchi di molte capitali. Li aspettiamo in Italia, per lasciarci travolgere in un live di quelli che incantano e fanno muovere il corpo.
Nata ad Amandola, un paesino sui Sibillini, il 20 aprile del 1979, fin da piccola ha sentito scorrere la musica dentro il suo corpo. Pianista fino al liceo, ora si diletta alla tastiera, ha scelto di fare l’Università e quindi di vivere a Bologna, dove ormai risiede da vent’anni, nonostante l’accento le sia rimasto profondamente marchigiano. Di lavoro fa la prof di lettere alle scuole superiori, in
un paese nel Modenese. Fra i suoi hobby, oltre alla musica, leggere e scrivacchiare.
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