400 Lonely Things: un viaggio sonoro nell’eleganza melanconica di Subdivisions
Dopo la scomparsa di Jonathan McCall nel 2020, Craig Varian ha deciso di portare avanti da solo il progetto 400 Lonely Things, che egli stesso descrive come un “Dark New Age for the New Dark Age“. Varian utilizza campionamenti oscuri per creare collage melodici, prevalentemente strumentali, che evocano atmosfere malinconiche e texture di drone psichedelici. Il risultato è un mix affascinante e coinvolgente, caratterizzato da un forte impatto cinematografico e che spazia tra hauntology, dark ambient, musica sperimentale, elettronica e new age. La musica di Varian invita a un ascolto profondo, trasportando l’ascoltatore in un viaggio sonoro ricco di emozione e introspezione.
Subdivisions, il suo nuovo album, è uscito il 12 marzo 2025 per Dissipatio e Unexplained Sounds Group. Questo lavoro si rivolge ai fan del dark ambient, dell’hauntology e del sound design sperimentale, offrendo un accesso a mondi in cui il tempo si frattura e i ricordi si manifestano come echi spettrali. Ogni brano diventa un’evocativa impressione di un ricordo, priva di contesto specifico, simile a nebulose annotazioni di diario che catturano l’essenza di un luogo, un tempo e un’emozione.
Sin dall’inizio, l’album emana un senso di eleganza e raffinatezza. La prima traccia, Subdivision, si presenta come un morbido fluttuare di droni e oscillazioni modulari che si sviluppano gradualmente in un ambiente sonoro caratterizzato da nuvole di toni lunghi, i quali sbocciano e svaniscono lentamente.
Ravensback è un brano mozzafiato, caratterizzato da una struttura stratificata simile a quella di apertura, ma arricchita da emozionanti sussulti in loop e una melodia di pianoforte che riemerge continuamente, creando un’immagine monocromatica e granulosa di intensa bellezza.
Moth Eyes è un momento di grande impatto, in cui 400 Lonely Things si dedica a scolpire vasti monoliti sonori ronzanti, tessuti con synth avvolgenti. La musica, in un’onda ipnotica, si inclina verso la malinconia, mentre ogni tonalità, in continua evoluzione, segna l’ingresso in un paesaggio sonoro in costante mutamento.
400 Lonely Things dimostra una meticolosa attenzione ai dettagli e un impegno nel superare i confini della propria musica. In conclusione, Subdivisions mantiene una coerenza sonora celestiale, arricchendo al contempo la varietà, permettendo così all’artista di emergere con maggiore forza e personalità. Le sue sonorità possono frammentarsi e agitarsi, creando un’atmosfera avvincente e coinvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.