Il linguaggio dei sentimenti dei A Winged Victory for the Sullen
Tra gli artisti di culto nel mondo dell’ambient e della musica neoclassica, i A Winged Victory for the Sullen pubblicano la colonna sonora dell’acclamata produzione teatrale di Leo Warner basata sul celebre romanzo del 1972 di Italo Calvino Le città invisibili.
In uscita il 26 febbraio 2021 per Artificial Pinearch Manufacturing, Invisible Cities trasforma uno spettacolo che mischia teatro, musica, danza, design architettonico e immagini, per dare vita alle straordinarie conversazioni tra l’imperatore dei Tartari Kublai Khan e Marco Polo contenute nel libro, in 45 minuti di musica da mozzare il fiato.
Adam Wiltzie (Stars of the Lid, Aix Em Klemm, Dead Texan) e Dustin O’Halloran (Devics) aggiungono ad una formula già collaudata, cioè quella che vede trame sublimi di pianoforte dialogare con intriganti partiture elettroniche, un’abbondante dose di romanticismo che fanno d’Invisible Cities uno dei lavori più belli e raffinati di quest’anno.
L’album si apre con la luminosa So That the City Can Begin to Exist, il pianoforte dipinge un quadro minimalista con sfumature elettroniche, una trama ipnotica dal forte carattere cinematografico. Una ricerca armonica che ha spinto il duo ad avvicinarsi alla perfezione (The Dead Outnumber the Living) con paesaggi sonori inquietanti e suggestivi in contrasto con sonorità etere e cristalline (Every Solstice & Equinox). La delicatezza degli archi di Nothing of The City Touches the Earth ricamano un’intrigante trama dai toni freddi e dall’influenza new age, un momento piacevole e carico di pathos.Le progressioni armoniche e la scintillante melodia di The Divided City mettono in evidenza la purezza di un sound dalle tinte brillanti.L’orchestraleThere Is One of Which You Never Speak fa dialogare i caldi strumenti ad arco con l’elettronica frastagliata, gli oscillatori pongono l’accento nei momenti più intensi.
Il sipario si chiude con i droni penetranti di Total Perspective Vortex, un traccia in crescendo con un’esplosione metallica e distorta per poi chiudersi con le note morbide e suggestive degli archi.
Con InvisibleCities i A Winged Victory for the Sullen sovvertono il rigore schematico della propria musica, dalla libertà compositiva scaturisce un disco memorabile che incanta per la sua bellezza e scorre in maniera fluida alternando momenti drammatici ad altri strabilianti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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