Ab Uno: alla scoperta di Essaouira
Ab Uno è il progetto di Eugenio Petrarca e Roberto Di Ciaccio che ha fatto della sonorizzazione di territori ameni e poco conosciuti il cardine della propria proposta musicale.
Lo scopo del duo è quello di utilizzare il suono come studio antropologico, da ciò ne deriva la realizzazione di costruzioni sonore create con field recording, oscillazioni analogiche e risonanze di sintetizzatori modulari, il risultato è un viaggio viscerale e poetico dal passato al futuro.
A quattro anni da Metaforma, Ab Uno continua il suo viaggio a Essaouira, sulla costa atlantica del Marocco, tra i mercati a cielo aperto, nel quartiere ebraico e a stretto contatto coi la cerimonia Gnawa, tutto raccontato nel nuovo album Les Gens de Mogador, pubblicato il 25 luglio per Dornwald Records.
I droni polverosi e i suoni primordiali delle registrazioni fungono da scenografia per Buried Under The Sand: la prima traccia incarna un viaggio primordiale tra tradizione e immanenza, scandito dalle pulsazioni elettroniche e dalle modulazioni sintetiche che assemblate danno origine ad un sound fisico e allo stesso tempo organico.
Nella seconda tappa, Le Vendeur De Lames, i due usano i modulari per creare una fitta trama d’impulsi sonori poggiati su un tappeto atmosferico, un movimento lento e fluttuante che crea nell’ascoltatore un senso di inquiete e d’ansia.
Come si evince dal titolo del quarto brano, Vanishing Desert Geometries, gli Ab Uno creano geometrie sonore con gli oscillatori, stratificandole e scomponendole fino a farle svanire del tutto. Un suono denso e lisergico al servizio di un flusso ipnotico costruito attraverso un gioco di luci e ombre.
Isawiya è una produzione scoppiettante nella quale i suoni dei nastri vengono decostruiti fino a prendere le sembianze di microcosmi, un flusso irregolare che dà l’impressione di strisciare nella penombra.
Gli Ab Uno sono una formazione sperimentale in grado di andare oltre la musica: i suoni immaginifici dai tratti esoterici e primordiali diventano le linee guida per un’indagine antropologica che fa di Les Gens de Mogador un’esperienza unica nel suo genere alla scoperta di Essaouira.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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