L’impeto di Abo Abo
Abo Abo (aka Daniele Carcassi) è un sound artist ed experimental performer con base tra Firenze e Bologna. Le sue produzioni, pubblicate da etichette discografiche come Slowth Records, Biodiveristà Records, Tempo Reale Collections, Switch Music, De Rio, Materica Records e Fango Radio Edition, sono un connubio di sintetizzatori analogici, elaborazioni digitali, musiche pre-esistenti e field-recording.
A distanza di tre anni dal primo lavoro discografico, Habitat, Abo Abo ha realizzato Anathēma, un concept album di musica elettronica sperimentale. I cinque ambienti sonori che si muovono nel campo della musica acusmatica, sono stati composti attraverso l’organizzazione e l’utilizzo di materiali sonori derivati da sintesi modulare, soundscape e noise, al fine di far raggiungere all’ascoltatore una personale catarsi sonica e visiva.
L’album si apre con una raffica di scariche elettriche e frammenti metallici decomposti, quello che si ottiene è una matassa sonora surreale chiamata Anat che si presenta come un risultato tanto maturo quanto viscerale.
Un’esperienza immersiva che vive di contrasti e momenti dinamici di scontro tra i vari elementi che passa dall’assordante violenza materica ad un finale placido e silenzioso.
A seguire Thēma è un ambiente sonoro multiforme: la seconda traccia spazia tra silenzio e rumore, più ambient ed essenziale rispetto la prima, con i field recording e i microsuoni utilizzati che vengono stratificati, poi rielaborati e deformati fino ad ottenere una texture elettronica ipnotica basata su impulsi e segnali in perenne evoluzione.
Tana è un groviglio di percussioni, un’esplosione di detriti abrasivi e microbattiti scomposti che si presentano come un unico lungo suono corposo e spesso finalizzato a modellare una scultura sonora figlia della furia creativa di Abo Abo.
In chiusura la sintesi granulare utilizzata dal nostro in Mēta crea effetti stupefacenti. Ne viene fuori uno spazio multidimensionale in cui i suoni si muovono liberamente, talvolta urtandosi, e dando vita a qualcosa di molto cangiante e imprevedibile.
Anathēma è un album stimolante, ricco di spunti interessanti, un ambiente alieno in cui spicca una narrazione surreale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti