Above The Tree & Drum Ensemble Du Beat: nuovo sciamanesimo urbano
A dieci anni dal debutto con Cave_Man (Bloody Sound, Locomotiv Records), torna con un nuovo album la combo formata dal marchigiano Marco Bernacchia con la sua creatura Above The Tree ed Edoardo Grisogani e Luca Rizzoli (Drum Ensemble du Beat).
Afrofulu, pubblicato il 1° marzo tramite la label Bloody Sound, vede Above the Tree indossare i panni del produttore artistico assemblando un album partendo da registrazioni di beat e ritmi che Edoardo Grisogani e Luca Rizzoli hanno suonato al NuFabric Studio di Fermo.
Dalle registrazioni casuali di batteria nasce un disco stimolante per l’anima e le gambe: Bernacchia stravolge, edita e rimonta le registrazioni fornitegli ottenendo un sound contemporaneo che si muove tra elettronica selvaggia, afrobeat e psichedelia tropicale, nel quale lo sciamanesimo urbano raggiunge il suo pieno effetto.
Afrofulu è un viaggio «che parte dal Niger e arriva nelle discoteche afro del Mare Adriatico, con riferimenti alla nu-club, alla trance e alla techno music anni ‘90».
Nervoso, rumoroso e folle, il primo brano Bufalo arriva dritto come uno schiaffo in faccia. Una traccia costruita attorno ad una texture ritmica panmetropolitana pervasa da sample vocali raccolti dalla tradizione dei canti tradizionali dei popoli sub-sahariani che vanno a smorzare la forza dirompente delle percussioni metalliche.
Dal ritmo ondulato e pesante, la seconda traccia Talker X è un collage caleidoscopico e multiforme di suoni percussivi tra i quali si fa spazio la chitarra vorticosa di Above The Three e i campioni vocali dei discorsi di Malcom X e Martin Luther King che impreziosiscono magicamente il risultato finale.
A seguire Lagos è una traccia viscerale in cui le percussioni e le voci emergono in un turbinio di intensità. Un rito tribale che attinge dalla techno lasciando emergere trame d’acciaio e ritmi martellanti.
L’energia di Above The Tree & Drum Ensemble Du Beat sembra inarrestabile: Afrofulu è un interessante lavoro che colpisce al primo ascolto grazie ai ritmi coinvolgenti delle produzioni che attingono tanto dai tradizionali canti africani quanto dalla techno e dalla trance.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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