Adrien Casalis: l’arte di raccontare con le immagini
Catturare le immagini e raccontarle attraverso la musica, è questo l’intento del compositore e filmmaker Adrien Casalis. Il musicista francese negli anni passati ha prestato la sua musica al mondo della pubblicità, della danza e del cinema, oggi ritorna a far parlare di sé con un nuovo album.
Ghost, rilasciato il 30 aprile da Piano and Coffee Records, è la colonna sonora di una storia d’amore tra un fantasma e un uomo. Dietro all’arte di Casalis si nasconde un’esperienza cruda e malinconica ispirata dall’amore per il pianoforte, adornata da una varietà di livelli e trame cinematografiche.
Sette capitoli a base di suoni e timbri acustici in grado di raccontare una storia struggente, un amore lacerante che trova conforto nelle morbide e toccanti composizioni del disco.
L’album si apre con i dolcissimi e disarmanti arpeggi di Arrival, un brano intimo e delicato mitigato da un leggero sottofondo ambientale.
Tutt’altro registro per Old Memories: messo da parte il piano acustico, Casalis dà spazio al suono corposo dei droni, una texture densa e fluttuante che mette in luce la versatilità dell’artista francese.
Elementi elettronici si aggiungono alla tavolozza del pianista dando un respiro più ampio a Leaving the House, una composizione sublime che dà conforto e protezione.
Una musica melodica e romantica quella di Them che verte sul minimalismo pianistico e sulla realizzazione di tappeti di droni che si contrappongono in un gioco di luci e ombre.
L’album si chiude con Floating Souls, un paesaggio sonoro suggestivo che si apre a luminosi arpeggi che danno vita ad un grandioso scenario ultraterreno in stile Nils Frahm.
Ghost si avvale del linguaggio semplice e immediato del pianoforte per raccontare una storia che parla di sentimenti e amore, una trama simile ad una pellicola cinematografica che saprà tenere l’ascoltatore col fiato sospeso.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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