Gli Africa Unite provano a riscrivere le regole del reggae
Bunna & Madaski sono da sempre gli unici a proporre un reggae diverso, lontano dai clichè del genere, sia a livello di suoni che a livello tematico.
In Tempo Reale è un disco nato a quattro mani, dal sodalizio artistico tra gli Africa Unite e gli Architorti, un album sul rapporto uomo-rete- social che sta creando grandi mutamenti politici e culturali nel nostro paese e nel mondo. Pubblicato il 10 maggio 2019, l’album è uscito in free download e su tutte le piattaforme digitali.
In Tempo Reale è un album sincero fatto di good vibrations, sette tracce inedite più una nuova versione di Rughe Indelebili (brano tratto da Mentre Fuori Piove del 2003) suonate in maniera tale da non fossilizzarsi in un genere, unendo l’estetica dei due gruppi.
Nella versione fisica si aggiungono alla tracklist una versione inedita di L’attacco al tasto (brano tratto da Il Punto di Partenza, 2015) e la versione con archi di Mentre Fuori Piove (brano tratto dall’album omonimo, 2003).
La musica è mutevole, cambia forma, il vero intento è quello di creare un ponte comunicativo tra generi, suoni e concetti.
L’album è stato anticipato dal singolo NIN (nuove intrusioni notevoli): mondi diversi s’incontrano per dar vita ad una traccia che sorregge l’inconfondibile voce di Bunna, con gli Architorti che dipingono armonie scure sulle quali regge il tentativo di dare una forma diversa al reggae.
La morsa del regno è una danza barocca in cui la morbida voce di Bunna divide la scena col recitato di Madaski. Gli Architorti tessono le trame melodiche della traccia, tocchi leggeri per la parte di Bunna, mentre a sostegno di Madaski archi dai suoni più gravi.
L’impero del nord risente dell’influenza occitana, un grido di guerra dove ogni riferimento è puramente casuale. Il suono è pieno, il quintetto diventa così maestoso da sembrare una grande orchestra.
Tra le note classiche de Il mio pensiero lucido spiccano parole importanti: “Ma la cosa che ci manca di più è il coraggio delle nostre scelte” da poter interpretare con una duplice lettura, la prima quella sociale rivolta al nostro tempo e la seconda quella più personale, rivolta alla band, una formazione sempre coraggiosa, capace di andare avanti con le scelte giuste, quelle non dettate dal mercato.
Liriche taglienti e una capacità di rinnovarsi per gli Africa Unite che trovano negli Architorti degni compagni di avventura, con i quali son stati in grado di trovare un suono nuovo e inedito tra echi dub, musica classica, vibrazioni reggae ed elementi barocchi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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