AkA, un invito sincero ad abbracciare la vita
Dal 1993, Henri Sizaret ha continuato la sua ricerca sonora con lo pseudonimo di AkA. Il suo ottavo album, Also sprach Zarathustra, è un’opera ispirata al capolavoro di Friedrich Nietzsche, ricco di idee profonde e grandiose che pochi comprendevano realmente. Ogni riga è un invito a crescere, a ripensare il proprio atteggiamento verso la vita, a liberare la bellezza e a dimenticare la mediocrità.
Questo album si articola intorno ai tre personaggi principali delle trasmutazioni umane, secondo la visione di Zarathustra: il Cammello rappresenta il peso e la sottomissione, il Leone la ribellione e la distruzione, mentre il Bambino incarna la creatività e l’innocenza. Secondo Nietzsche, questi stadi non sono destinati a rimanere fissi, ma a ripetersi ciclicamente nel corso della nostra esistenza. Questo “ritorno eterico” è infatti visto come una componente insita nel nostro destino, un perpetuo movimento di crescita e trasformazione.
Fondere il lato ritmico della sua musica con strutture più elaborate e sonorità noise e ambient, ha permesso ad AkA di realizzare tracce come Akt1 Das Kamel. In questo brano, intricate strutture ritmiche sostengono una sintesi sonora elegante e complessa.
L’implacabile elettronica di Akt1 Der Loewe evoca un’atmosfera distopica attraverso un mix ribollente di suoni prismatici, scoppiettanti e affilati come rasoi. Con Akt2 Das Kamel, invece, l’artista si spinge tra relitti pesanti di rumore e una techno aggraziata e glitchata. La quinta traccia si presenta come un collage di rumori elettronici e ritmi mutanti, che combina sapientemente elementi techno e industriali.
La musica di Akt3 Das Kind si caratterizza per una base ritmica lenta e pesante, accompagnata da suoni cupi e decadenti. Questi elementi si alternano a esplosioni più intense di rumore, creando un’atmosfera avvolgente e contrastante.
Nel vasto panorama della musica elettronica, pochi lavori riescono a coniugare filosofia e sonorità futuristiche come Also Sprach Zarathustra. Questo album non è solo un tributo all’opera di Friedrich Nietzsche, ma un viaggio sonoro che invita l’ascoltatore a esplorare le profondità della condizione umana. Attraverso paesaggi sonori ipnotici e ritmi pulsanti, l’artista ci conduce in un dialogo tra luce e ombra, una riflessione sulla volontà di potenza e l’evoluzione dell’individuo nell’era moderna. In questo contesto, l’album si fa portavoce di un’idea audace: l’unione tra arte e filosofia può dar vita a un’esperienza sonora che trascende i confini della musica tradizionale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.