AkA and Cat: duo che funziona non si cambia
Dopo l’ottimo Résonances Hyménoptiques, Henri Sizaret (AkA) e Catherine Vermeiren (Cat) continuano insieme il loro viaggio sonoro dando alla luce un nuovo Ep intitolato Résonances Hyménoptiques – Décélérations, Révélations et Permutations.
Uscito il 17 maggio 2021, il seguito di Résonances Hyménoptiques è stato pensato come l’accompagnamento di alcune istallazioni video nervose e spettrali. Le quattro tracce sono state ispirate ed hanno ispirato le sculture della Vermeiren: loop lunghissimi per un totale di un’ora di musica composta in maniera binaurale, cioè con suoni differenti sui canali sinistro e destro.
Attraverso un microcosmo industriale formato da costellazioni di glitch e pulsazioni, Décélérations è il primo paesaggio sonoro che incontriamo in RésonancesHyménoptiques – Décélérations, Révélations et Permutations. Voci sussurrate accompagnano i suoni che si dilatano e mutano costantemente in uno spazio infinito. La gelida oscurità fa da sfondo ai ronzii e ai rumori dal sentore industriale.
In Révélations c’è di tutto: dall’inizio affidato ai fieldrecordings, voci campionate e oscillatori dai suoni metallici, passando per una parte centrale nella quale gli arpeggiatori diventano i protagonisti aprendo la traccia a contaminazioni IDM, percussioni tribalifino a sfumare in un finale di pura sound art con i suoni che si evolvono in glitch scintillanti.
Permutation Première è il capitolo più cupo dei quattro: sovrapponendo droni oscuri e polverosi i due musicisti realizzano il tappeto sul quale arpeggiatori e ritmiche industriali vanno ad animare la composizione. Come due ottimi artigiani AkA e Cat delineano un tappeto comune per i quattro movimenti andando poi a differenziare gli elementi che renderanno uniche queste sculture sonore.
Résonances Hyménoptiques – Décélérations, Révélations et Permutations è l’ennesimo lavoro firmato da AkA e Cat che consente all’ascoltatore di vivere un’esperienza sonora unica: i due artisti permettono di godere dell’ascolto di paesaggi sonori mutevoli, suoni avvolgenti che abbracciano l’ascoltare e che si adattano allo spazio circostante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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