Fuori dal tempo
Illusion Of Time nasce dalla collaborazione tra il produttore britannico, ex resident DJ del Fabric, Daniel Avery e il musicista, maestro di synth e membro dei Nine Inch Nails Alessandro Cortini. L’album, pubblicato il 27 marzo 2020 da Mute Records e Phantasy Sound e missato dalla sound engineer Marta Salogni (non vi dice nulla questo nome? Ebbene la bresciana ha lavorato con Björk, M.I.A., Kelela, Liars, White Lies, solo per citarne alcuni) è un lavoro spontaneo, senza forzature, che va rispettato così come è, con tutte le sue “imperfezioni”.
Non è la prima volta che i due uniscono le loro forze: già nel 2017, lavorando da remoto, hanno prodotto un 7″ in edizione limitata chiamato Sun Draw Water firmato con l’acronimo DA-AC.
Nelle dieci tracce del disco c’è spazio per fruscii da nastro, atmosfere rarefatte, incursioni nella musica atonale e divagazioni noise che sicuramente gli orecchi più esigenti sapranno apprezzare. Insomma un album che spazia dall’ambient all’elettronica.
Si parte subito con una bordata di droni e un paesaggio post industriale disegnato dalla complessa texture di synth in Sun, sound abrasivo e viscerale che va ben lontano dai territori esplorati nella carriera dei due singoli musicisti. Con la title track l’atmosfera si fa sognante e rilassata, fluttuiamo tra synth ipnogogici e toni brillanti che ci regalano un momento di pace, di spensieratezza, che vengono fuori nei momenti caldi del disco: gli interludi Space Channel e Interrupted by the Cloud of Light.
La minacciosa Inside the Ruins è una parete sonora di droni carichi di fuzz, sibili e registrazioni a nastro da fare invidia perfino a Stephen O’Malley. Oscura e distorta, la quinta traccia lascia venir fuori il lato più cattivo del duo. Servendosi dei sintetizzatori modulari, il duo genera un bagno elettronico, Enter Exit, un suono avvolgente, elegante e raffinato che mostra un altro lato del duo. Non da meno il mondo incantato di Water con influenze shoegaze per un’elettronica frastagliata e mutevole.
Come le cinquantasette facce di un diamante così Avery & Cortini ci mostrano alcuni lati preziosi della loro brillantezza. Illusion Of Time è un album che va al di là del tempo, delle mode, libero da ogni vincolo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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