Gli stati emotivi e mentali di Alessandro Incorvaia
Mood rassicurante per un album emotivamente devastante, stiamo parlando di It Emerged to Hold Me, il primo album solista di Alessandro Incorvaia, musicista italiano di stanza a Londra. Trame ambient cristalline ed ariose caratterizzano le sei tracce di questo Lp pubblicato il 1 luglio 2022 dalla boutique label di Amsterdam Shimmering Moods Records.
It Emerged to Hold Me è una collezione di paesaggi sonori composti principalmente attorno a strati di sintetizzatori, chitarre, tastiere e campioni che si confondono e si modellano l’uno nell’altro per creare momenti rarefatti e sognanti di calma fluttuante da cui emergono lentamente tempeste e pesantezza.
Le sei tracce del disco suonano lievi, fragili, pronte ad esplodere di emozioni, quelle sopite in Incorvaia, che hanno preso forma attraverso la musica manifestandosi come una colonna sonora per sognare ad occhi aperti.
Il suono lieve lentamente diventa intenso nella traccia di apertura Always beenthere tanto da presentarsi come un flusso etereo che fin da subito abbraccia completamente l’ascoltatore rendendolo protagonista di un’esperienza immersiva.
La successiva And nowitholds me, completely si presenta come una texture ariosa retta sulle melodie ipnagogiche dei sintetizzatori. I vari strati di synth andranno a formare una trama avvolgente alla quale vengono aggiunte increspature elettroniche e le modulazioni per dare dinamismo e colore alla composizione.
Atmosfera sognante per Live them again and close them, un brano con il quale Incorvaia ci dà la sensazione di stare sospeso. Una strumentale dalla forza espressiva disarmante costruita intorno ai droni atmosferici che, combinati da scintillanti interventi elettronici, formano una maestosa cattedrale sonora.Un inizio spumeggiante quello di Solance, una serie di arpeggiatori aprono la strada ad un flusso sognante, si susseguono astrazioni ambientali, tappeti sonori che si ripetono fino a svanire lentamente.
It Emerged to Hold Me è un lavoro genuino in grado di catapultarci negli stati emotivi e mentali di Alessandro Incorvaia. Sicuramente non è un disco che brilla per originalità, ma Incorvaia fa il suo e lo fa in maniera ponderata, con cura nei minimi dettagli.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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