Fifth Continent: il racconto di una vita e di un’amicizia
Facciamo un po’ di chiarezza e raccontiamo una storia. Nel 1997 Alexander Tucker, che negli anni successivi sarebbe diventato uno stimato musicista psych/freak folk, si trova nel promontorio di Dungeness, in Inghilterra, luogo angusto e solitario sulla costa del Kent, in visita ai genitori.
Casualmente incontra Keith Collins, storico collaboratore del regista Derek Jarman, e tra i due nasce un solido legame di amicizia che dura fino al 2018, quando Collins muore a causa di un tumore al cervello. A quel punto, Tucker decide di rendere omaggio all’amico e, tramite l’aiuto di Garry Clayton, marito di Collins, nasce l’idea che sta alla base di Fifth Continent, in uscita il 24 febbraio 2023 per Subtext Recordings: utilizzare un registratore contenente field recordings di Collins per dar vita ad un disco interamente basato sulle sue registrazioni, arricchite dal tocco di Tucker.
L’apertura In Smiling In Slow Motion è già paradigmatica dell’intero disco: le parole di Collins sono accompagnate da costanti tocchi sotterranei, mentre di tanto in tanto Tucker disegna trame elettroniche che prendono forma per poi sgretolarsi immediatamente. Gli archi si aprono ed elevano come un messaggio verso il cielo in The Spring Room 1, mentre nella seconda parte il viaggio diventa più oscuro e stratificato per merito dei fiati.
Un’atmosfera tenebrosa che prende definitivamente piede nelle oscillazioni di Dome, di cui Salvage in un certo senso ne è sia coda che contrasto. Il momento di maggior intensità (e forse anche quello più convincente) è posto in chiusura ed è l’omaggio alla terra in cui è nato tutto: At Dungeness è il racconto di una vita e le poetiche parole di Collins si amalgamano ai delicati ed intensi arpeggi di chitarra e a malinconici rintocchi d’orologio.
Musicalmente complesso e a tratti faticoso, Fifth Continent è innanzitutto un sentito omaggio e la testimonianza di una grande amicizia. Ed è questo il merito principale di Alexander Tucker: aver messo il cuore in primo piano anche in un disco non esente da intellettualismi.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
Commenti recenti