Saisons: la natura vissuta da Alice Hebborn
Tempi di debutto per Alice Hebborn, autrice del nuovo Saisons, in uscita il 6 dicembre 2024 per Western Vinyl. Le basi del disco vanno rintracciate sin dal 2021, quando la musicista belga si trasferisce in campagna e incomincia a vivere in simbiosi con la natura, vera protagonista del concept. E, in effetti, prima ancora di schiacciare il pulsante “play” emerge dalla scaletta un particolare interessante: i sette brani sono in realtà sette movimenti di quello che è considerabile un unico flusso sonoro, simbolo delle trasformazioni che in natura avvengono minuto dopo minuto.
Un’intuizione pienamente confermata anche quando la musica prende finalmente forma. Sin dal primo movimento ad emergere è il dualismo tra elettronica e pianoforte, suonato da Nao Momitani, e se il simbolismo musica/funzionamento della natura è facilmente intuibile, più fine è invece il significato che la stessa Hebborn attribuisce agli strumenti in gioco, dando alla parte elettronica il ruolo della natura, laddove il pianoforte rappresenta l’elemento umano.
Un’ipotesi che fortunatamente non resta solo nella teoria ma viene evidenziata anche nella pratica: in più momenti il piano sembra intervenire nel mondo elettronico proprio come l’uomo fa con la natura, ma a differenza di quanto tristemente accade nella realtà, non c’è mai un conflitto fra le due componenti.
Dunque pezzo dopo pezzo le interferenze positive quasi si sprecano, come possono testimoniare i rintocchi di piano nel terzo movimento, volti a stemperare l’atmosfera burrascosa del brano che poi defluisce in un vero e proprio temporale, che nel quinto capitolo si attutisce in favore di uno scroscio più leggero in totale connubio con la delicatezza del piano.
Difficile considerare Sainsons nella canonica concezione track by track, anche perché non renderebbe giustizia. Alice Hebborn mette la firma su un’opera a tutto tondo, non priva di un pizzico d’ingenuità sintomatica di quasi ogni debutto, ma ricca di anima: la fusione fra elettronica e pianoforte è sicuramente pregevole e studiata, ma è quando subentra il concept che l’album decolla davvero. Impossibile parlare della natura senza viverla e la Hebborn ha avuto il merito di farla entrare totalmente nella sua musica.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.