Il ritorno degli Alice Tambourine Lover con il quarto disco Down Below
Gli Alice Tambourine Lover, duo bolognese, sono Alice Albertazzi e Gianfranco Romanelli, gli stessi hanno iniziato la loro collaborazione suonando con la band ALIX, scena psych/stoner italiana. Down Below è il loro quarto disco ed esce quattro anni dopo Like a Rose. Pubblicato il 20 marzo 2019 come sempre per la Go Down Records (in vinile e digital store).
Otto le tracce che compongono un album che si presenta in copertina con un meraviglioso occhio, con tanto di mascara e matita colante con uno sfondo di un concerto. Lo stile è univocamente proprio: la traccia omonima, Down Below, riecheggia tra distorsioni e wah wah, mentre sonagli di un cembalo scandiscono il tempo.
Nella traccia Dance Away la mia mente è stata sostanzialmente trasportata in un panorama anni ’90, tra i Radiohead ed i Soundgarden con una particolarità essenziale: una voce suadente e sensuale femminile che trasuda esperienza e meticolosità.
Dal Ballare via, al Soffiare via, Blow Away si configura come un’ipotetica continuazione della traccia precedente, ma in maniera più riflessiva, in una concezione di abbandono.
Riecheggia con stile la particolarità degli Alice Tambourine Lover: il senso musicale folkeggiante, con un bel melting pot di generi, e una spruzzata magica, quasi onirica, di psichedelia.
La voce della nostra Alice appare sognante e quasi in-trance, ora tra echi e trasporti ad libitum, trasportata come il vento dalla chitarra di Gianfranco, alle volte trapuntata dall’e-bow, dal leslie o dall’armonica.
Sognante e con toni d’infanzia si pone la traccia Into the maze, non a caso il panorama fiabesco di Alice in Wonderland è ben comprensibile già dal nome della band, che questa volta sperimentano un’uscita da un labirinto intricato.
Entra a spada tratta la traccia Rubber Land con i piedi completamente immersi in uno scenario blues e particolarità desert, con tanto di armonica riecheggiante atmosfere western.
Un disco niente male, con riecheggi del passato ma ricostruzioni storiche in chiave modernissima, niente male come tracklist per un viaggio mentre il vento arido scompiglia i capelli.
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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