Alsogood is so good!
Alsogood è il moniker di Francesco Lo Giudice, musicista e producer calabrese che si muove tra jazz, hip-hop ed elettronica, con alle spalle importanti collaborazioni internazionali con artisti del calibro di Illa J, Maro, Melodiesinfonie e Brainorchestra.
Elsewhere è il suo nuovo album, il secondo come solista, rilasciato il 19 gennaio 2024 per Island Records / Universal Music Italia.
Questo lavoro nasce da una profonda riflessione, ispirata anche ad artisti come Sun Ra, sul nuovo viaggio che ci attende dopo l’esperienza della materia vivente, soffermandosi sui punti cruciali della vita di un essere umano.
Elsewhere punta sull’ibridazione ritmica jazz/hip-hop/elettronica, un lavoro dalla calda pasta sonora che si sposta dai confini dei generi di partenza travalicando gli orizzonti alla ricerca di un personale linguaggio sonoro.
I momenti migliori del disco come l’opener Son, Father, Child mantengono la prospettiva jazz di artisti come Robert Glasper che fanno dell’energia vitale e dell’ibridazione i punti salienti del proprio sound.
See The Light vede la partecipazione del polistrumentista e produttore di culto DJ Harrison. Il brano si regge sulle armonie del piano e dei sintetizzatori, una musica calda e confortante che vira verso un easy listening.
Nella parte centrale del disco troviamo Different Pathway e Broken Hearted, la prima è una strumentale basata su arrangiamenti curati, un gioco di rimandi tra classicismo e innovazione che rendono la traccia particolarmente riuscita. Broken Hearted si presenta stilosa e moderna con i suoi svolazzi elettronici e la ritmica serrata, opera del leggendario e compianto batterista brasiliano Ivan “Mamao” Conti.
Ancora una collaborazione, questa volta in Hope In A Suitcase, la compositrice e musicista Maria Chiara Argirò mette a disposizione del brano il suo talento per dar vita a una produzione jazztronica dal gusto raffinato.
Elsewhere soddisfa le aspettative generate dal primo album Life’s Beautiful e dà ottime speranze per il futuro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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