Il suono cerebrale di Alva Noto
Un’esperienza cerebrale basata su geometrie sonore essenziali e dinamiche è ciò che propone Carsten Nicolai con la serie HYbr:ID, giunta al secondo capitolo con HYbr:ID Vol. 2. L’album, rilasciato il 13 ottobre 2023 tramite Noton, riprende la musica commissionata per la colonna sonora di Richard Siegal, Ectopia eseguito nel 2021 dal Tanztheater Pina Bausch con Shooting into the Corner (2008-09) di Anish Kapoor.
In questo secondo episodio di HYbr:ID, l’artista tedesco accompagna l’ascoltatore in un viaggio nel regno della produzione digitale intricatamente manipolata.
Ispirate dalla risonanza e dall’elasticità, concetti che affondano le loro radici nel modello spaziale quadridimensionale di Minkowski, le dieci composizioni del disco si basano su precisi schemi ritmici che caratterizzano un sound design spaziale, dai toni cupi, dalle atmosfere eteree e dalle percussioni metalliche a cascata.
Nella parte iniziale dell’album composta da Ectopia Environment ed Ectopia Elastic 1, Alva Noto mette in relazione il suono con lo spazio circostante. Il risultato è un ibrido che si colloca tra il regno digitale e quello materiale: paesaggi sonori dilatati vengono modellati attorno a codici sonori che il nostro utilizza come componente ritmica, risaltati dalle ampie tessiture dub presenti sullo sfondo.
Ectopia Removing Infinities si presenta come un’incessante pioggia puntiforme, elementi digitali che reagiscono e giocano tra di loro andando così a variare la trama piuttosto che i toni della traccia.
Ectopia Interacting ricorda un corpo celeste che orbita in un perfetto universo cosmico. Elementi apparentemente neutri rinfrangono il suono per scomporlo in flussi essenziali sono alla base di questa esperienza d’ascolto immersiva che si ha venendo a contatto con la sesta traccia.
Sussulti austeri spesso perturbano il percorso dell’album, come in Ectopia Field 1, episodio ambient techno di HYbr:ID Vol. 2 caratterizzato da un mix di suoni prismatici crepitanti e affilati, con i silenzi che si aprono a essenziali impulsi sonori.
Unendo il lato più ambient della sua musica con il lato materico, Alva Noto è riuscito a creare uno dei suoi album più coesi, un’opera monocromatica dai forti contrasti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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