La meravigliosa arte della ripetizione
Dopo l’uscita di Alphabet, firmata da Carsten Nicolai in collaborazione con il performer parigino Anne James Chaton, un lavoro incentrato sui meccanismi cognitivi che stanno alla base delle parole, Alva Noto torna ad indagare il processo di copia come base, pubblicando Xerrox, Vol.4.
La replicazione digitale di materiale sonoro è il concetto cardine dei cinque volumi di Xerrox, con il quarto, uscito il 19 giugno 2020 per Noton (etichetta fondata dallo stesso tedesco nel ‘94), Nicolai pone l’attenzione su una composizione armonica dai suoni cinematografici e liquidi.
Quattordici tracce percorse da una sensibilità introspettiva, dove il suono algido prettamente incentrato sul sound design fa spazio nel quarto volume della pentalogia a sonorità intime e più morbide. Alva Noto è uno di quelli abituati a mischiare le carte, a mettersi sempre in gioco continuando a sperimentare, dimostrando di essere un artista libero, al di la degli schemi e delle mode.
Suoni flebili germogliano dalla sintesi granulare e da campioni naturali così alterati da mutare forma ed essere difficilmente associati al materiale sorgente. Suoni nuovi, copie originali delle copie, Nicolai crea una sorta d’illusione sonora facendoci immergere in un’atmosfera spaziale. Suoni organici e caldi prendono forma dalla manipolazione di frammenti sonori atti a comporre un ambient monolitico e alieno. Respiri elettronici e lievi pulsazioni si poggiano delicatamente su strati e strati di droni che compongono complesse trame imponenti e misteriose. Un ambient elegante che viene esplorato in ogni sua forma portando l’ascoltatore a intraprendere un viaggio sensoriale in grado di trasmettere la sensazione di fluttuare. Il consiglio è quello di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalle placide melodie fidandosi ciecamente del conducente, Alva Noto, che sa benissimo il punto di arrivo di questo viaggio sonoro.
Xerrox, Vol.4 si differenzia dai suoi predecessori per i toni pacati, un design minimale e accattivante, basse frequenze e un mix di ingredienti ben dosati che rendono l’album sublime e affascinante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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