Ambasce e la teoria dell’unità degli opposti
Isola Santa è un luogo magico dove rifugiarsi, forgiata da droni metallici e rumori in opposizione ai suoni della natura. Isola Santa è il nuovo album di Ambasce, progetto solista di Alberto Picchi membro fondatore dei VipCancro.
Il disco uscito su Dissipatio prende ispirazione dalla teoria dell’unità degli opposti, ossia il mondo appare ai sensi come un incessante avvicendarsi di opposti, Picchi la applica in un contesto sonoro focalizzandosi sul contrasto digitale – analogico, pieno – vuoto, improvvisazione – organizzazione.
Attraverso tape, nastri magnetici e sintetizzatori Ambasce plasma la materia sonora trasformandola in un linguaggio narrativo multiforme per raccontare della dicotomia tra materia e non materia, tra luogo reale e immaginario, il risultato è dato da composizioni vibranti nelle quali il suono si adatta allo spazio circostante e viceversa.
La title track con la quale si apre il disco è un flusso drone-noise carico di tensione realizzato a suon di nastri e impreziosito da interventi elettroacustici atti a dare dinamismo allo statico tappeto sonoro. Picchi ottiene un paesaggio sonoro ronzante basato su contrasti surreali che rendono la composizione accattivante.
A seguire Diga è il risultato del dialogo tra pulsazioni, basse frequenze ed elementi materici . Una texture sintetica dalla varietà di timbri utilizzati e in continuo divenire sfocia in una traccia complessa e ricca di elementi.
In Estasi la forza narrativa del suono si trasforma in un momento straniante, un continuo disgregarsi per ottenere nuove forme che innescano uno scoppiettante finale composto da vibrante materia sonora. Oltre lo zero è una composizione elettroacustica nella quale la materia sonora va a fondersi con lo spazio e le architetture dove è stata concepita. Suono e spazio s’influenzano a vicenda generando una traccia ansiogena.
Isola Santa è un interessante lavoro concettuale con Ambasce impegnato nell’uso di uno sterminato campionario di suoni sottoposti a trattamenti per disgregarne la materia in un gioco tra pieni e vuoti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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