II: il secondo capitolo del viaggio analogico di Ancient Plastix
Nuova avventura per il produttore inglese Paul Rafferty, in arte Ancient Plastix, dopo l’omonimo debutto nel 2020. Se in quel disco i ritmi erano centrali nella sua ricerca sonora, questa volta, in occasione di II, in uscita il 2 giugno 2023 per Maple Death Records, i synth lasciano da parte gli episodi ritmici per dar vita ad un lavoro più intimo e oscuro, sintomo anche dello stato d’animo del musicista. Rafferty, infatti, ha approcciato le registrazioni del nuovo album con una tranquillità inedita, focalizzandosi su sonorità ambient difficilmente catalogabili ed etichettabili.
Ispiratosi alla scuola giapponese, già nell’intro Weird Christmas è possibile ravvisare una parte di quelle atmosfere a metà fra ambient e new age à la Midori Takada / Hiroshi Yoshimura, ma è nella lunga Faultliner che i synth analogici creano un vero e proprio paesaggio avvolto in una fitta nebbia rasserenata parzialmente solo da un finale più arioso.
I sette pezzi del disco sono quasi concepibili come un unico grande flusso spezzettato da piccole variazioni sul tema che saltano in territori nuovi: così, ad ascoltare Daydream Research ci si imbatte in una messa dark ambient/drone, mentre il singolo Museum of Barbed Wire sposta le coordinate su saltellanti trame space.
C’è ancora spazio per qualche novità nel finale se prendiamo in esame l’incursione psichedelica di Plastic Bag, che apre la pista alla conclusiva Dust, un gioco di sottrazione che funge da riassunto del viaggio appena terminato.
Più oscuro e fosco del debutto, il secondo capitolo della discografia di Ancient Plastix è forse meno riuscito musicalmente, per quanto più affascinante a livello visivo: è proprio la dimensione cinematica a risultare il punto di forza dell’album, con immagini che scaturiscono da ogni brano e conferiscono al disco una dimensione extramusicale.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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