Andrea Viscardi: dare valore al tempo
Il valore del tempo è un concetto assai astratto, difficile da comprendere. Il tempo è il bene più prezioso per l’uomo, ma è anche quello che si spreca con più facilità. Nella società moderna il valore materiale di un prodotto ha un impatto notevole sulle nostre vite. Un concetto immateriale come il tempo non è considerato una ricchezza e per questo non viene dato il giusto peso.
Bisogna quindi prendersi del tempo, non sprecarlo e dedicarlo ad attività che nutrono lo spirito come ascoltare la musica. Fatta questa premessa, se vai di fretta e non hai voglia di dedicare il giusto tempo all’ascolto di Andrea Viscardi, cambia disco.
La musica del pianista italiano scorre lenta, raffinata e meditativa, e permette all’ascoltatore di poter trovare il proprio IO, lasciandosi le preoccupazioni quotidiane alle spalle.
Al debutto con Phono, l’Ep del compositore è uscito il 30 aprile in digitale per Phono Klavier Limited, nuova etichetta giapponese fondata dal pianista Akira Kosemura.
Cinque delicati brani di musica classica contemporanea per un viaggio alla scoperta di terre sconosciute.
La prima tappa del viaggio è una giornata al castello, tra atmosfere magiche e sognanti. A Day At The Castle è un brano semplice, essenziale che verte sul linguaggio universaledel pianoforte e sulla bellezza disarmante di una trama minimalista.
Diaries è una traccia profonda che trasporta l’ascoltatore all’interno dei propri pensieri. Viscardi ricama con eleganza un paesaggio morbido pervaso dal sentimento di malinconia. Una dimensione intimista vivacizzata dagli accenti vividi del piano.
Il viaggio si conclude con l’avvolgente Lunar. Un susseguirsi di accordi briosi intervallati da note sospese, un ipnotico passaggio che conduce le cristalline note del piano nella mente dell’ascoltatore, dove si rifugiano e trovano pace.
Phono è una musica senza tempo, alla quale va data la giusta attenzione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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