The Aporias of Futurism: il legame tra l’elettronica e il futurismo
Fin dai suoi inizi, il futurismo è sempre stato insito nella musica elettronica attraverso il suo legame con il progresso tecnologico; d’altro canto una visione retrospettiva è il motivo dominante del rifiuto scettico dell’idea di Futurismo attraverso i mezzi dell’elettronica. Nasce così una disputa dialettica tra questi principi, espressi in The Aporias of Futurism, l’album collaborativo firmato da Andreas Gerth (già metà dei Driftmachine) e Carl Oesterhelt per Umor Rex.
Quattro tracce per un doppio album chetenta di definire una posizione critica attraverso il legame con la storia che si oppone al concetto postmoderno di interpretazione, decostruzione e riformulazione e la fede nel progresso che ne consegue.
Nei sedici minuti di Annotations 1 i due musicisti decostruiscono il suono portandolo alla sua forma primordiale: nel free impro iniziale i rumori vengono utilizzati per formare la parte ritmica del brano. Successivamente quest’ultimi dialogano con la sintesi elettronica per formare un vortice di musique concrète. L’intreccio con le strutture orchestrali danno al brano ariosità e maestosità. Ne scaturisce una composizione astratta nella quale i due fanno comunicare linguaggi musicali diversi.
In Annotations 2 frammenti sonori e rumori industriali interagiscono con le parti orchestrali giocando con i contrasti e sviluppando una forte tensione narrativa. Le tonalità morbide dell’orchestra si scontrano con quelle ruvide della sintesi granulare creando un legame tra tecnologia e classicismo.
Nella conclusiva Annotations 4 clangori, vibrazioni, risonanze e crepitii si mischiano creando un mondo sonoro misterioso in bilico tra suono e rumore. Gli ipnotici frammenti ritmici creano una trama basata sulle ripetizioni e su un sapiente uso delle dinamiche. Il duo infatti crea una montagna russa tra dissonanze e feedback inserendo tra i due il silenzio come parte integrante della composizione.
The Aporias of Futurism è un lavoro che brilla per le sue quattro composizioni realizzate nello spirito del modernismo classico. Un lavoro dallo stile inconfondibile nel quale Andreas Gerth e Carl Oesterhelt modulano, tagliano ed elaborano i suoni intrecciando strutture nelle quali convivono rumori e suoni organici sapientemente bilanciati.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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