Andrée Burelli in cerca di sé stessa
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Questa è la storia di Andrée Burelli, un’artista che ha ritrovato nuova ispirazione nelle sue vecchie radici. Infatti Bodyverse, come è meglio conosciuta negli ambienti musicali, si è trasferita da Berlino in Sardegna nella sua terra natia ed è qui che ha composto De Sidera.
Il disco esce il 16 ottobre 2020 per la American Dream Records ed è un album totalmente strumentale. L’artista ha deciso di farsi ispirare dai paesaggi e della natura che l’hanno circondata ed abbracciata in questa ricerca, spontanea e profonda. Anche senza parole il linguaggio è un argomento centrale in questo disco, come racconta lei stessa. Andrée Burelli ha provato a far suonare i suoi vocalismi come parole producendo così un linguaggio “inventato”, che, però, è risultato essere il miglior modo di comunicare le sue sensazioni.
La pratica appena descritta è stata utilizzata dalla nostra artista negli esperimenti di musica greca o turca dove è effettivamente molto comune, invece adesso in questa nuova veste è stato vitale adottare la stessa tecnica.
Andrée Burelli ogni pomeriggio si è seduta di fronte allo stesso tramonto, allo stesso paesaggio che ha evocato profonde emozioni ed lei stessa ad invitarci a chiudere gli occhi per creare una profonda intimità con la sua musica.
Il risultato è un misto tra elettronica, sperimentale e new age. per un lavoro che ha conosciuto profonde considerazioni, ma che ha anche cavalcato l’onda dell’improvvisazione per alcuni sue brani. Mediterraneo e Cuore Di Piume sono pezzi che si muovono in loop, Natura Domina e molti altri sono meditazioni glaciali, attraversati da melodie al piano.
Tutto questo e molto di più per un progetto difficile e sperimentale che con passione reale ha trovato la sua luce, intima e delicata, dove ogni cosa sa di Andrée Burelli e di quelle immagini per lei preziose.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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