Angst Sessions: tra luce e caos risonante
A distanza da un anno dall’uscita di Evighetsträd, Angst Sessions torna sull’etichetta di Stoccolma Flora & Fauna con un nuovo album intitolato Fickor av mörker.
Con questo nuovo lavoro pubblicato il 22 settembre 2022 siamo di fronte a sette lunghe tracce ricche di suoni elettronici e ritmici pulsanti, tra dungeon synth, ambient e musica cosmica, nelle quali emergono atmosfere evocative.
Dai suoni cupi e malinconici emergono influenze dark ambient nella traccia di apertura Grottdjupt Svart, con le melodie delle tastiere che vanno a tagliare le complesse stratificazioni del brano. Punto di forza di questa produzione sono i synth imponenti e ossessivi che vanno a formare un’aria cosmica evocativa.
Se nelle prime due tracce l’influenza dark ambient era solamente accennata, con Du sökte bränningens Tystnad diventa fortemente marcata. Il nostro mostra appieno la sua propensione ad utilizzare loop melodici ipnotici incastrati tra le spire dei droni facendole oscillare e dando una sensazione di un movimento perenne.
In Älvdans una semplice melodia di synth si ripete all’infinito, una raccolta di toni ambientali s’intrecciano trasformandosi improvvisamente in un inno synthwave. Il brano suona più come la colonna sonora di un videogame piuttosto che un incessante flusso di sintetizzatori, probabilmente la nota stonata di Fickor av Mörker.
A seguire Förlorade landskap si candida come la migliore traccia del disco. La sesta composizione è la visione orchestrale e di ampio respiro di Angst Sessions: sintetizzatori, arpeggiatori e fiati si mischiano per creare un vortice caleidoscopico composto da suoni fluttuanti.
Con Fickor av mörker l’identità di Angst Sessions diventa ancora più definita, mostrando appieno le potenzialità del suo sound grazie ad una piena consapevolezza dei suoi mezzi e una forte maturità artistica data dalla lunga esperienza del musicista svedese. Un album intrigante, consigliato a tutti gli amanti delle sonorità ambient/dungeon.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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