Anoushka Shankar: ora e sempre
Un percorso affascinante quello intrapreso dalla virtuosa del sitar Anoushka Shankar, la figlia del leggendario Ravi Shankar, che ha iniziato la sua carriera come tradizionalista di questo strumento giungendo alla notorietà a soli 16 anni.
Oggi l’acclamata produttrice e compositrice ha pubblicato un nuovo mini-album, Chapter I: Forever, For Now, in uscita per LEITER. I quattro nuovi brani costituiscono il primo capitolo di una trilogia di mini-album che la Shankar scriverà e pubblicherà come una storia in evoluzione tra un tour e l’altro.
In Chapter I: Forever, For Now Anoushka Shankar è affiancata da Nils Frahm (pianoforte, glass harmonica, harmonium, slit drum), Gal Maestro (basso) e Magda Giannikou (fisarmonica) dando vita ad un dialogo musicale davvero sorprendente.
Il brano d’apertura, Daydreaming, vede il sitar fondersi con il piano di Nils Frahm in quella che è una rivisitazione di una tradizionale ninna nanna karnatik. Shankar parla del vivere il presente in ogni singolo momento e lo fa attraverso fraseggi vivaci e frizzanti. Il piano, con le sue note delicate, ha il compito di disegnare un’atmosfera ammaliante con i suoi svolazzi leggiadri.
A seguire con Stolen Moments la nostra esplora lo spazio e il silenzio: la seconda traccia è un brano gioioso dal ritmo brioso e dai delicati arrangiamenti. Ascoltandolo si ha la sensazione di essere sulle montagne russe, con la musicista che accelera, rallenta, si prende delle pause, creando il giusto spazio tra un momento e l’altro.
Nel finale Sleeping Flowers (Awaken Every Spring) è un flusso morbido e delicato, un brano sontuoso che va ben oltre tutte le nozioni convenzionali del genere, con la coda organica e umana che si presenta come una cavalcata travolgente.
Chapter I: Forever, For Now è la fusione di suoni e strumenti diversi, provenienti da luoghi e tradizioni lontane, un delizioso mini-album tanto vivace quanto spirituale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
Commenti recenti