Mephisto Ballad: storia della Firenze dark degli anni’80
Il ricordo di una festa di carnevale dark del 1982 è il punto di partenza della nascita di Mephisto Ballad, il nuovo album di Antonio Aiazzi e Gianni Maroccolo. Il duo pubblica il 26 febbraio 2021 per Contempo Records/Goodfellas il disco omaggio ai quarant’anni di musica, amicizia che lega i due componenti dei primi Litfiba.
Affiancati da Flavio Ferri ai synth e alle chitarre e Giancarlo Cauteruccio nelle vesti di diabolico corifeo, le otto tracce del disco rievocano l’atmosfera dark, macabra e grottesca di quell’evento.
Una musica senza tempo che si ricollega a quegli anni con E. F. S. 44, uno dei brani più estremi dei Litifba. Nei sedici minuti della suite, Aiazzi/Maroccolo rende omaggio al lato più sperimentale della formazione fiorentina con una suite magnetica e tenebrosa. La traccia contenuta nell’Ep omonimo del 1982 diventa una strumentale incentrata sui suoni dei sintetizzatori e del piano, un brano che fa da ponte tra passato e presente.
Le restanti sette tracce sviluppano il tema del Doppio e della lotta fra il Bene e il Male: Streben è una traccia magmatica, carica di distorsioni e di voci sussurrate, loop ritmici che la rendono una produzione luciferina.
Non manca un omaggio agli amati Tuxedomoon con Det sjunde inseglet, suoni morbidi e seducenti seguono una linea di basso sinuosa. Die Ballade von Mephisto ci avvolge in un’atmosfera allucinogena: un brano che non sfigurerebbe in un qualsiasi album dei C.S.I., con un finale sorprendente tutto in crescendo nel quale il basso e le tastiere danzano all’unisono in un vortice di ricordi.
In chiusura Doppelgänger è un omaggio a Robert Wyatt con i suoi bassi saturi, il mellotron e l’elettronica che unisce il tutto in una strumentale dal sapore progressive.
Mephisto Ballad è la memoria storica di un tempo che fu, di una Firenze vivace e di una formazione, i Litfiba, che ha dato tanto alla musica italiana. Il passato incontra il presente in quel processo di continua trasformazione che è lo scorrere della vita.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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