Fuga da una realtà febbrile con Raia e Fiorito
Dopo il buon riscontro dalla critica per Asylum, esordio discografico del sassofonista Antonio Raia realizzato con il supporto di Renato Fiorito, il duo partenopeo dà alla luce il loro primo disco composto a quattro mani.
Thin Reactions, in uscita il 29 ottobre per la neo nata etichetta napoletana Non sempre nuoce, “è un album di suoni provenienti da città invisibili e paesaggi intimi. Un viaggio sonoro che permette di concedersi un respiro profondo”.
Tre vibranti composizioni tra ambient, avanguardia e improvvisazione sonora per un viaggio ai confini del mondo confortante. Una fuga da una realtà febbrile, un tentativo di creare un diversivo per allontanarsi da una pesante sensazione di stagnazione.
Nei diciotto minuti di Too many reasons il duo disegna un paesaggio impervio, ricco di scanalature nelle quali s’incastra il sassofono di Raia per un continuo gioco di timbri acustici ed elettronici. Suoni cupi e dissonanti si ripetono fino ad ottenere una trama magnetica, un fittovento elettronico in cui regna una ritmica irregolare e la melodia noir del sax.
Una ritmica minimale introduce la successiva Rifts, un canto melanconico percelebrare ciò che è stato e uno slancio verso i mutamenti che incontriamo. Una pioggia di pulsazioni diventano lungo lo scorrere della traccia sempre più intense e penetranti con Fiorito impegnato a tessere un intricato e vivace tappeto sonoro realizzato stratificando i diversi elementi ritmici. Sinuoso, il sassofono pone gli accenti sulle parti più minimali della composizione che si rivela un’esperienza intima e viscerale.
I suoni roboanti lasciano il posto alle sonorità cinematografiche della contemplativa Volatile, l’elettronica pulsante resta sullo sfondo trasformandosi in un tessuto ambientale sul quale il sassofono si districa in progressioni squisitamente jazz. Sul finale il tappeto si dissolve lentamente per cedere il passo ad una scoppiettante trama ritmica unendo così l’improvvisazione jazzistica alla musica elettronica.
Thin Reactions è in grado di lasciare nell’ascoltatore forti sensazioni, uno dei lavori più validi degli ultimi mesi grazie all’interazione dei due musicisti campani che sanno andare oltre qualsiasi confine con la loro musica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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