Il mondo sonoro di Antonis Pratsinakis
Cellectric è il nuovo lavoro discografico del violoncellista con sede ad Amsterdam Antonis Pratsinakis. Pubblicato il 3 luglio 2020, l’album è un’opera per violoncello ed elettronica, fatto di luci e ombre, atmosfere emozionanti e desideri che non possono esprimersi a parole: un viaggio attraverso melodie cinematografiche con elementi contemporanei intrisi di tristezza, nostalgia, gioia e molte altre emozioni che la vita evoca.
Entriamo così nel mondo sonoro di Antonis Pratsinakis attraverso le dieci fotografie del disco che descrivono il suo modo di concepire la musica, una musica fatta di suoni organici sporcati dall’elettronica in cui il vero protagonista, il violoncello, si lascia contaminare dal mondo etereo della danza e del teatro.
I suoni del violoncello vengono così rielaborati o modulati come succede in Rode Pad, una composizione di droni basata su un percorso creato dalle armoniche naturali e artificiali. Un processo creativo che funge da preludio emotivo alle successive tracce. Un suono morbido ed essenziale in costante evoluzione caratterizza Theen, maestosa ma allo stesso tempo figlia della lentezza dell’ambient. Una melodia che si ripete all’infinito per Unled con i loopche si trasformano nella sezione ritmica, una traccia dal rigore stilistico incline alla contaminazione, un rinnovare il lessico del jazz grazie alle tecnologia. A Son è un paesaggio sonoro dalle tinte cupe, complessi intrecci armonici per una suite dall’ampio movimento narrativo.
Blueroom è una traccia che potrebbe piacere sicuramente a TehoTeardo: taglio cinematografico, riff improvvisati e note dissonanti che giocano a imitare i sintetizzatori. Dall’unione tra violoncello ed elettronica ne viene fuori una suite dal grande pathos. Elementi percussivi elettronici e linee sonore dalle tessiture neoclassiche sono alla base di Rick, un tripudio di emozioni.
Raffinato e ricco di suggestioni, il lavoro di Pratsinakissi candida come un’opera figlia del mondo emotivo del teatro e della danza.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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