Il gustoso ritorno degli Anudo
Orange è il nuovo album degli Anudo, duo elettronico italiano proveniente da Cuneo, che arriva a quasi otto anni dal debutto con Zeen.
Nati nel 2014 dalla collaborazione di Federico Chiapello, Giacomo Oro e Daniele Sciolla, oggi il progetto portato avanti solamente dagli ultimi due, ci conduce in un viaggio caleidoscopico che mette in mostra un’intricata fusione di sintetizzatori e chitarre, intrecciati insieme spaziando da jam session improvvisate in studio a creazioni ispirate tra i prati di montagna.
Ne esce fuori un interessante connubio tra synth analogici e beat ossessivi suonati con attitudine rock, nove accattivanti paesaggi sonori che flirtano col pop.
L’opener Appeal apre i giochi a suon di morbidi synth e chitarre “acquatiche” tra le quali si insinua una voce dai toni onirici, mentre incursioni techno con l’uso di drum machine asciutte conferiscono energia al sound del duo.
Faster è una canzone dall’atmosfera ultra-cool, che si articola attraverso melodie spaziali colorate da elementi synth-pop. Un ritornello killer decolla grazie a una massiccia barriera di sintetizzatori che vanno a comporre avvolgenti tessiture sintetiche.
La parte centrale dell’album è occupata dalla sofisticata Nevermind forgiata da ritmi dream-pop. Le chitarre s’intrecciano con l’elettronica districandosi fra cambi ritmici e sincopi armoniche. Tra i movimenti preferiti di Orange, la canzone parla di rimanere vicini e connessi, rifiutando di separarsi.
Se Trip On combina filtri e modulazioni per raccontare di un viaggio nel romanticismo digitale, Whatever incapsula la complessità delle relazioni, catturando momenti di vulnerabilità e disinganno. Quest’ultima si differenzia dalle altre tracce del disco per i toni cupi, mentre un sound corposo ottenuto combinando chitarre distorte e massicci oscillatori caratterizzano questa produzione.
Con il nuovo full length, gli Anudo ampliano i confini del loro panorama sonoro plasmato su una miscela multiforme di ingredienti. Un disco libero che mostra tutta l’indipendenza espressiva del duo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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