LP5: l’unione fa la forza… della musica
LP5 è il nuovo album di Apparat, uscito il 22 marzo 2019 per Mute. Il signor Sascha Ring mancava all’appello dal 2013 quando pubblicò Krieg und Frieden (Music for Theatre). Non è stato di certo a grattarsi la pancia Sasha, che in questi anni ha suonato con i Modeselektor nel progetto Moderat e si è occupato delle colonne sonore de Il giovane favoloso(2014) e di Capri-Revolution (2018).
Anticipato dal singolo Dawan, Ring ha dichiarato «Sono stato in grado di fare l’album in questo modo perchè Moderat esiste» ha affermato, «Esibirmi su dei palchi enormi con i Moderat, mi ha permesso di liberare Apparat da queste aspirazioni. Non devo scrivere inni pop, qui. Posso semplicemente immergere me stesso nei dettagli e nella struttura».
Al fianco del musicista tedesco ha collaborato il violoncellista Philipp Thimm: un album dal sapore orchestrale che vede l’utilizzo di fiati, archi, contrabbasso e altri strumenti.
Avvolgente e malinconica, VOI_DO apre l’album con la voce di Sasha sorretta dai fiati. Un incontro tra il mondo classico e i beat spezzettati del signor Ring, una canzone dal taglio cinematografico che vive di suoni delicatamente scolpiti e di scricchiolii complessi.
Minuziosa attenzione per i particolari: sono proprio le piccole cose e le svolte inaspettate che fanno di questo album un capolavoro.
LAMINAR FLOW, sublime e delicata, è una carezza, un vortice di emozioni lento e ricco di pathos. Sasha è sempre più padrone della sua voce che riesce a toccare i punti più nascosti dell’anima e, quando sembra che la traccia stia per esplodere, subito si arresta.
L’inizio di HEROIST è strisciante unendo con gli archi i frammenti elettronici e il synth utilizzato come basso, una voce filtrata le dona un carattere celestiale. Sul finale la canzone cambia registro; interessanti i suoni mai banali utilizzati dal tedesco con un break-beat brioso e field recording a darle un tocco naturale.
CARONTE è armoniosa, gli archi, che ammorbidiscono la voce di Sasha col vocoder, spiccano in ugual modo così come l’elettronica spinta. Una sinfonia per chi ascolta, che trova nei fiati finali e negli arpeggi di chitarra il meritato conforto.
Non mancano nell’album momenti pacati come OUTLIER, un intreccio tra pianoforte e synth che innalzano la voce di Ring ai massimi splendori in questo disco.
Apparat ha realizzato un album equilibrato che si lascia ascoltare piacevolmente più volte senza sosta e che è impreziosito da una cura raffinata per i dettagli.
LP5, probabilmente il miglior album di Apparat
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti