Rituals, un’esperienza d’ascolto ipnotica
A poco più di un anno di distanza dal secondo album It Takes Time, l’artista riminese Danilo Betti aka April Clocks ritorna in pista con un nuovo lavoro frutto di un periodo di rinvigorita pratica artistica.
Pubblicato il 9 dicembre 2023 tramite Union Editions / Mixed Up, Rituals è un album di formazione drone e ambient dal quale emerge la propensione di Betti verso sonorità ipnagogiche.
Rituals è formato da nove composizioni di elettronica amorfa ma cerebrale che comprendono forme di decomposizione e futurismo ultraterreno, decadimento e sublimazione, distorsione e lucentezza, con la caratteristica di avere le melodie nascoste dietro foschie di droni e oscillazioni cavernose che suonano come un ricordo sbiadito.
L’opener Hypersleep è una traccia solenne, costruita a partire da strati di droni fluttuanti come se l’autore volesse creare uno spazio protetto dallo stress e dal caos della vita quotidiana.
Nella stroboscopica Ceremony composta intrecciando tremolanti oscillatori, il mood rimane sempre il medesimo, con perfetto equilibrio di melodia e musica atmosferica.
Con Displaced Euphoria il nostro ci proietta in un mondo sonoro misterioso ed evanescente fatto di toni sostenuti, oscillazioni cavernose e imperfezioni estetiche come i sottili rumori di superficie. No time, No land si basa su suoni circolari che vanno a formare un unico movimento psichedelico ampio e ipnotico. In chiusura Mirror Being porta l’album a una conclusione sorprendentemente drammatica: l’atmosfera della musica drone incontra il post rock acustico generando una composizione eterea e dall’ampio respiro.
Rituals è un’esperienza d’ascolto ipnotica, un album che segna una virata per April Clocks verso un mondo sonoro misterioso fatto di momenti di tensione e altri di distensione. Un album che oscilla tra suoni sperimentali e strutture ritmiche influenzate dall’universo Warp, dalla traiettoria sensoriale toccante, un ottimo punto di partenza per il futuro di Danilo Betti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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