ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA guida il cambiamento
Un’entità che fa parlare la musica, non concepita come prodotto e fuori da ogni logica di mercato. ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA che si pronuncia Aranyakagnoiantahkarana (gli Āraṇyaka sono dei testi religiosi segreti indiani composti in sanscrito intorno al XI-IX secolo a.C.) è un rituale in opposizione a qualsiasi schema industriale.
ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA è voce e musica, musica e voce, in quanto tale in grado di opporsi alle forze di distruzione in un universo dove distruzione e creazione sono legati come un cane che si morde la coda. Un concetto così forte e potente che fa di ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA un progetto che va ben oltre la musica e l’arte.
In uscita il 27 novembre per Family Sounds, ĀAAA ne è la testimonianza: al suo interno sono convogliate sperimentazione, esoterismo e avanguardia. ĀAAA è un’esigenza storica, un oscuro/luminoso rituale, uno sfogo viscerale che si manifesta sottoforma di tre tracce.
Nei 23 minuti di No Store Of Cows una voce ci guida tra raga indiani e suoni mediorientali. Un suono monolitico e ripetitivo non fa altro che accentuare il peso delle parole, una scrittura che fotografa lo stato dell’uomo moderno, puntando il dito sull’uomo come artefice-vittima di quell’eterna apocalisse perennemente generata e vissuta. Se da un lato gli strumenti acustici sottolineano le radici dell’uomo, dall’altro i suoni moderni ed elettronici generano oppressione e asprezza, la stessa che sarà causa della fine della storia umana.
Con As Much Wealth As You Can Afford si ha il tempo di rifiatare, in un minuto e mezzo carico di tensione e corde pizzicate, in un brano che ridà speranza. Sebbene The Margin Spread inizi come un blues orientaleggiante, le sonorità si fanno ben presto solenni, un suono ermetico e incessante di matrice elettronica. A destare l’attenzione del brano sono le vocazioni acide e spaziali con la voce nel ruolo del pifferaio magico. A differenza della prima traccia il rito in questo caso ha un aspetto primordiale, con spazio alla ritmica tribale.
Una visione premonitrice o un semplice racconto di ciò che assisteremo negli anni a venire, un canto funebre o un rito onirico, in ĀAAA convivono la distruzione e il risorgimento, la speranza e la rassegnazione.
Quel che è certo è che ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA s’insinua nel mezzo come guida del cambiamento.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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