Arch: Strange & Beautiful Music
Arch è il nuovo progetto di Luca Sguera (pianoforte), Joe Rehmer (contrabbasso) e Giovanni Iacovella (batteria), che permette ai tre musicisti di estrazione jazz di esprimersi liberamente attraverso composizioni ed improvvisazioni alternando momenti eterei ed altri giocosi e colorati.
Registrato presso l’Auditorium San Domenico di Foligno, l’omonimo album di debutto è uscito il 12 maggio via Hora Records, 33 minuti durante i quali gli strumenti si sovrappongono creando trame complesse frutto delle diverse prospettive artistiche dei tre musicisti.
Le sei tracce di Arch sono un terreno fertilissimo di scontro e confronto: da una parte l’improvvisazione, dall’altra la composizione espresse attraverso il dualismo di sintesi e sperimentazione che danno una rinfrescata al jazz proiettandolo in una dimensione futuristica.
Il primo brano Asleep at the disco è un intrigante labirinto cubista fatto di pulsazioni, suoni percussivi e ostinati ritmici. Il trio esplora le diverse possibilità timbriche degli strumenti, dal pianoforte preparato alle percussioni che danno alla trama sia una componente musicale sia visiva.
A seguire Jaw produce suoni stravaganti, non solo percussivi ma anche melodici: gli strumenti si rincorrono tra stati d’animo allegri e minacciosi muovendosi attraverso passaggi chiari e definiti.
Jenny Lind è un omaggio alla celebre soprano lirico svedese, un brano arioso e delicato guidato dalle avvolgenti melodie del piano che vengono risaltate dai fraseggi del contrabbasso e dalle parti di batteria impegnate nel mettere gli accenti nei momenti ricchi di pathos.
Chiude il disco Fishes, still around con il suo andamento lento e le sonorità morbide che immerge l’ascoltatore alla scoperta di un brano avvolgente ed emozionante. Il linguaggio musicale del trio è caldo, fluido e in continuo mutamento alla ricerca di un suono unico e personale.
Una nuova prova a base di jazz e impro per Sguera, Rehmer e Iacovella che s’immergono e c’immergono in un viaggio sonoro affascinante ed enigmatico.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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