Il Core elettronico degli Artcore Machine
Artcore Machine è un progetto IDM/Industrial che nasce dall’incontro tra i produttori Moreno Padoan (fondatore della Xonar Records) e Roberto Beltrame.
L’intento del duo è quello di creare un’esperienza sonora che va al di là dei confini convenzionali, musica astratta composta da elementi IDM, Industrial, Rythmic Noise e suoni downtempo che si fondono in un collage sonoro unico, capace di espandere le coscienze riflettendo uno spirito rivoluzionario simile alla psichedelia degli anni ’60/70 e ridisegnando il ruolo della musica elettronica.
Il duo arriva oggi a pubblicare Core, un nuovo album dall’estetica postmoderna rilasciato il 7 giugno per l’etichetta spagnola Nühn. Undici tracce accomunate da uno stile oscuro, ansioso, cerebrale e caotico, con ritmiche sincopate e accordi a cascata che guidano l’ascoltatore attraverso un viaggio sensoriale/emozionale unico.
L’album viene aperto dalla tempesta ritmica di Hardcore Machines, un vibrante bombardamento di frammenti sonori e frattali che danno uno slancio in favore di accordi glaciali e cupi tra echi ambient glitch dei più rarefatti Autechre. Con Vr Skin il duo realizza un’istallazione di glitch music alla Alva Noto caratterizzata da una texture profonda e punteggiature digitali.
The Figurehell è il cuore pulsante di Core: una struttura retta da scie ronzanti, un terreno irregolare sul quale i due si muovono agilmente facendo variare costantemente la trama e i suoni che vengono incorporati in modo tale da non creare mai una tavolozza del tutto unificante.
L’atmosfera si fa soffocante con Draw Vectors nella quale volteggiano droni metallici e glitch abbinati a ronzanti basse frequenze che vanno a comporre un mix agitato di suoni prismatici scoppiettanti e affilati come rasoi.
In Hr Skin gli Artcore Machine combinano il post-dubstep con le sonorità industriali, ottenendo una produzione abrasiva che mostra la capacità del duo di avere nel loro bagaglio una varietà di soluzioni interessanti.
Core è la combinazione tra il lato più ritmico e quello materico della musica degli Arcore Machine, una sofisticata sintesi di potenza, ritmo, rumore e architetture sonore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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