L’orée: l’istinto primordiale degli Ashinoa
I lionesi Ashinoa si sono fatti notare nella scena krautrock con Sinie Sinie (2019), un disco che pur non inventando nulla (difficile farlo in un genere così ampiamente sviscerato da decenni) risultava essere un piacevole ascolto, con diverse intuizioni interessanti. In particolare, a spiccare era la fascinazione verso un’anima primordiale, indagata maggiormente in L’orée, in uscita il 25 marzo 2022 per Fuzz Club Records.
Per quanto si faccia fatica ad immaginare la ricerca di elementi viscerali e antichi in un disco dalla spiccata componente elettronica, il gruppo francese è in realtà pienamente capace di esprimere quelle istanze, merito anche della scrittura dell’album, avvenuta in un casolare sperduto in mezzo alla foresta.
Sin dal brano d’apertura, Vermillion, ad essere ricreata è una notturna atmosfera campestre: il fuoco che brucia, gli uccellini che cinguettano, respiri affannosi che visivamente catapultano l’ascoltatore all’interno di un film folk horror, prima dell’inizio effettivo di una jam dal sapore orientaleggiante. Sonorità space amplificano le sensazioni allucinogene di Koalibi, mentre Feu de Joie pesca dal pop kraut di marca Stereolab, con cambi di ritmo e di tono repentini ma ben inquadrati.
Unknown to Myself è il brano più freak del disco, fra declamazioni robotiche appoggiate ad un tappeto di synth angolari e riff di chitarra sottili, pronti a cozzare con elementi noise. Selvatica è un viaggio cinematografico impossibile, a metà fra western e sci-fi, fra tradizione europea ed americana. Chiudono Yzmenet, una lenta e cadenzata litania oscura che di tanto in tanto esplode in code di memoria industrial, e un breve Outro.
Come il precedente Sinie Sinie, anche L’orée è un sentito omaggio verso i maestri del kraut berlinese, ma in questo caso gli Ashinoa, forti di una consapevolezza maggiore, spingono sull’acceleratore e ci mettono la firma (e la faccia), dando vita ad un album primordiale, com’era nel loro intento, capace di impressionare gli amanti del genere.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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