Ateru, il camaleontico producer
Lorenzo Fringuello, classe 1990, lo avevamo lasciato giusto un anno fa con Jordan River alle prese con vinili soul e funk degli anni 70. Dopo un’incursione nella vapor wave, Ateru fa il suo ritorno con un nuovo Ep dal titolo di 1k950. Pubblicato il 30 settembre 2019 su spotify e vinile, il lavoro del producer di Terni si compone di quattro nuove tracce low-fi hip hop. La versione in vinile si differenzia nella tracklist per l’aggiunta di un brano, ovvero il remix strumentale di Maledetti quegli anni 90 di Piotta.
Ma veniamo alle tracce, 1k950 si apre con Alley Loop, gioco di parole tra Alley Oop, la classica giocata spettacolare della pallacanestro in cui un giocatore alza a canestro la palla per far concludere con una schiacciata il compagno, e Loop che in ambito musicale è una sezione di suono ripetuta. Il primo beat è old school ma dal sapore western, come se Ennio Morricone indossasse le Jordan e iniziasse ad usare i campionatori.
Con la prima traccia Ateru alza la palla al cielo, è Drose che schiaccia a due mani, (scusatemi ma il gioco di parole con Derrick Rose mi è stato servito su un piatto d’argento). La seconda traccia ti fa proprio venire voglia di giocare a pallacanestro: la traccia si apre con un campione vocale, poi attacca subito una ritmica semplice ma che sa conquistare da subito, i synth donano colore e sono il collante per tutti gli elementi, proprio come il playmaker nel basket.
Completano questo lavoro Pomona Soup e Aria: la prima è accattivante con lo snare e il rullante che suonando chiusi donando un suono ‘cazzuto’ alla produzione mentre la seconda è la traccia piaciona, quella per il rimorchio, calda e dalle influenze soul, adatta nelle situazioni più hot.
Complessivamente 1k950 è un Ep fresco, che si lascia ascoltare con piacere e velocemente (vista la sua breve durata). Il producer umbro mostra un altro lato di sé e per quello che ci ha fatto ascoltare finora avrà ancora tanto altro da mostrarci in futuro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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