Attacca Quartet: l’elettronica nel mondo del quartetto d’archi
Dopo aver vinto il Grammy Award per la migliore interpretazione di musica da camera con Orange, gli Attacca Quartet debuttano con Sony Classical con Real Life.
Il nuovo album del collettivo di New York reinterpreta e rimodella nove tracce di musica elettronica per fondere con successo mondi musicali e abbattere le barriere dei generi, creando un suono imitabile, sperimentale e sorprendente.
Electric Pow Wow Drum del gruppo musicale A Tribe Called Red vede i sintetizzatori trasformarsi negli strumenti a corde reinventando un brano caratterizzato dall’uso delle percussioni in un movimento vivace e irrequieto. I violini si gonfiano fino a imitare le chitarre con pizzicate nervose accompagnate da pulsazioni elettriche.
Energia esplosiva e contagiosa per la title track, un mix di suoni elettronici e acustici che costringe il corpo a muoversi grazie ai movimenti convulsivi degli archi. Un continuo cambio di dinamiche tra corde pizzicate, raschiate, combinando la tecnologia con l’interpretazione umana.
L’ensemble amplifica intimamente le risonanze emotive di Remind U di Flying Lotus intrecciando un violino cinematografico con i ritmi e campioni da club ricamati da TOKIMOSTA.
Aggiungono brio al disco i nuovi brani Xetaka 1 e Holding Breadth realizzati per l’occasione in collaborazione con Squarepusher per il primo, il secondo con l’ausilio diDaedelus. Xetaka 1 è un brano veloce e nevrotico con il quartetto che fa incursione nei ritmi oscuri e drum and bass di Tom Jenkinson colorando la trama con progressioni vorticose e momenti pizzicati da capogiro. In Holding Breadth il glitch-hop del produttore californiano Alfred Weisberg-Roberts incontra le sontuose partiture d’archi, un equilibrio creativo perfetto tra i suoni liquidi e la parte orchestrale.
Domenic Salerni, Amy Schroeder, Nathan Schram e Andrew Yee danno nuova vita a nove brani di per sè già entusiasmanti, cucendo addosso un vestito elegante e personale che fa di Real Life un album che va ben oltre le semplici cover.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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