Ausklang: la sinergia di mondi sonori differenti
Gli Ausklang sono un trio di Berlino composto da Fabian Koppri, Benjamin Sohn e Simon Ansing. I tre musicisti combinano ambient e post rock partendo da strutture convenzionali realizzate con chitarra, basso e batteria alle quali vengono aggiunte elettronica, glitch e orchestrazioni di ispirazione classica. Ne deriva una musica sublime stratificata, nata dalla sinergia di mondi sonori differenti.
Kairos, il secondo disco della band, è stato pubblicato il 30 agosto 2024 tramite l’etichetta statunitense Past Inside The Present, il trio gioca con i concetti di tempo relativo ed entropia descrivendo momenti critici di grande potenza e significato.
Ma veniamo ai brani: l’album parte con il freno tirato impiegando giusto un paio di canzoni prima di decollare del tutto. La title track infatti sembra sempre essere sul punto di esplodere con i synth arpeggiati e le chiatarre che si raddoppiano, eppure bisogna aspettare il minuto finale affinché il brano esploda in un crescendo ronzante e trascinante, mostrando l’intera gamma delle dinamiche del trio che passa senza soluzione di continuità dalla moderazione alla liberazione catartica.
Con Burning Bridges il trio si spinge oltre una semplice musica ambient di sottofondo, con le splendide melodie di chitarra che servono da àncora anche per i momenti più spogli.
Kairos raggiunge il suo apice con Monumentum, i tre controllano l’impeto sonoro, usando toni bassi e persistenti, senza farsi strada a suon di chitarre tagliente. Una prova del talento degli Ausklang nel sostenere e rilasciare la tensione attraverso piccole accortezze, mostrando il pieno controllo dell’ambiente sonoro che sboccia lentamente in un boato estasiante.
Pulsar è un altro momento saliente di Kairos: synth e arpeggiatori sinuosi, accordi di chitarra ampi e risonanti sostenuti da una batteria vivace costituiscono una complessa trama che lentamente esplode in una maestosa eruzione di suoni.
A conti fatti Kairos è un album di grande maestria e vasta bellezza, i vari movimenti del disco sembrano progettati l’uno per l’altro, non semplicemente assemblati insieme, tanto da essere motivo sufficiente per riporre molta fiducia nel futuro degli Ausklang.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.