I diversi mondi sonori di B. Fleischmann
Dopo quattro anni di silenzio Bernard Fleischmann è tornato con il suo undicesimo album solista. Music for Shared Rooms, pubblicato da Morr Music, apre le porte dei diversi mondi sonori del musicista austriaco: 16 brani strumentali estratti da un archivio di circa 600 composizioni per opere teatrali e film scritti negli ultimi dodici anni che spaziano tra sperimentale e astratta, pop e forme compositive più classiche. Fleischmann permette ai suoi ascoltatori attraverso questi nuovi brani di interagire con i suoni e di riempire gli spazi che aprono con la propria immaginazione.
Già dai primi minuti di Träumerei il nostro mette subito in chiaro la direzione presa dal disco: un album basato sui contrasti tra elementi acustici e suoni elettronici, con strutture convenzionali decontestualizzate e ricontestualizzate per ottenere una vivida drammaturgia in cui ogni singola composizione interagisce con le altre.
A seguire Brenne mette in mostra il lato elettronico del disco con in evidenza il suono incisivo delle drum machine coadiuvato dai sintetizzatori per un brano tutto da ballare che sfocia nella drum and bass.
Si cambia registro con Entwurf einer Ballade, un brano delicato, basato sulle melodie del piano accompagnate da leggeri droni che rendono l’ascolto incantevole. Con l’ingresso della ritmica hip hop il brano ne acquista di vivacità mentre a metà la traccia ha un intermezzo elettronico con Fleischmann che si diverte a smanettare scomponendo e modulando il suono.
Atmosfera rilassata per Flüchtlingswalzer, la settima traccia mostra un altro lato ancora del nostro: musica da camera intensa e avvolgente con i fiati e le tastiere che lavorano insieme per creare un vortice travolgente. Sempre degno di nota il lavoro della parte ritmica basato sull’uso di campane e campanacci utilizzati per legare ogni singolo elemento e farli suonare come un ensemble.
Un’altra traccia degna di nota è Liebe Emmi che ricorda le sonorità dei The Notwist. Il brano è delicato e avvolgente contemporaneamente, un mix di sequencer e sintetizzatori che si tramutano in un carillon elettronico.
Music for Shared Rooms è un album interessante perché va oltre il senso canonico del termine, mettendo insieme tracce completamente diverse ma che insieme convivono in armonia, un ventaglio di stili che approfondisce ogni diverso mondo sonoro di B. Fleischmann.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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