Pregiata elettronica
Pubblicato online il 15 settembre 2020, Horizogon è il titolo dell’ultimo album dell’artista brasiliano Babe, Terror, prossimamente prodotto anche dall’etichetta statunitense Glue Moon.
Sulla scena musicale elettronica da circa 13 anni, Babe ha questa volta arricchito il suo album, l’undicesimo per la precisione, anche di un lavoro cinematografico, unendo i video delle 6 canzoni del disco, che mostrano l’inizio dell’escalation e della quarantena del Coronavirus nella silenziosa San Paolo tra il 2019 e il 2020; un collage emotivo se vogliamo, che ha trovato in qualche modo un corrispettivo nella realtà dei fatti di cronaca.
Babe ha iniziato a registrare a casa propria il suo mix lo-fi unico nel 2008, cominciando un percorso artistico che lo ha portato ad essere acclamato come uno dei migliori artisti elettronici del 2018 secondo Bandcamp, con l’album Fadechase Marathon.
Con una disfunzione all’orecchio e relativa delicatezza dell’apparato uditivo l’artista ha superato le proprie difficoltà buttandosi a capofitto nella scrittura di questo disco, sfruttando le preziose parentesi di benessere concesse dalla sua patologia; lo scenario cittadino quasi apocalittico, come lui stesso lo ha definito, ha favorito l’immagine di una nuova città, una nuova San Paolo del superamento della crisi, un’idea del Brasile del futuro attraverso il magico incontro che riunisce il jazz americano e il coro, per suggerire un nuovo luogo urbano con un’umanità più rispettosa, dove la città si reincarna più bella, piena di molte speranze, una nuova città vecchia, come cita lui stesso.
L’inizio epico del primo brano, Scalar Velodromeda, è una grande promessa, una magnifica evoluzione, nostalgica e rispettosa, il minutaggio importante è sostanziale e necessario all’ampio respiro compositivo; l’imponente ed accorata preghiera di Alcalis presenta l’elemento liturgico e corale, che porta con sé l’aspetto mistico e supplicante del coro e gli splendidi assoli strumentali, stanze melodiche di un’intensità struggente.
Scrittura artistica che sa bilanciare l’intimo e il sussurrato corale, i rimbalzi elettronici, sul finale soffocati da una melodia orchestrale sinfonica appassionata ed avvolgente: lavoro pregiato, disco consigliato.
Nata ligure ma di origine ispanico salento romana, classe ’67, diploma di conservatorio, corista e solista in diverse formazioni, insegnante, arrangiatrice ed improvvisatrice jazz, al momento.
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