Un nuovo inizio per i Balmorhea
Con quindici anni di carriera e sette dischi alle spallesegnati da una continua evoluzione, i Balmorhea tornano alle origini con The Wind.
L’ottavo album segna una nuova metamorfosi per il duo del Texas: da ensemble la formazione texana è ritornata al duo delle origini composto esclusivamente da Rob Lowe and Michael A. Muller.
The Wind segna un cambio di etichetta per il duo, l’album è uscito il 9 aprile per la prestigiosa Deutsche Grammophon ed è stato registrato al Funkhaus Saal 3 di Berlino, lo studio iconico di Nils Frahm.
L’ultima uscita dei Balmorhea è una raccolta di dodici perle minimaliste, musica da camera post-classica ispirata dalla meditazione sul mondo naturale e sulla sua fragilità, da Greta Thunberg e dal suo rifiuto di accettare il mondo così com’è, e dalla storia del vento che San Cesario imprigionò in un guanto contenuta nell’OtiaImperialia, un’opera enciclopedica del tredicesimo secolo scritta dal religioso inglese Gervase di Tilbury. Proprio da questa storia deriva il titolo dell’album.
Accordi sparsi di pianoforte introducono Day Dawns In Your Right Eye. La prima traccia rompe il silenzio di un paesaggio urbano: la morbidezza del piano unita alle risonanze del violino di Clarice Jensen, accompagnano la lettura in francese di Lili Cuzor in quella che è una lenta rievocazione di una immagine bucolica.
La natura essenziale della musica dei Balmorhea viene fuori con La Vagabonde: i due accordi iniziali del piano vengono accompagnati dal suono dei corni, una trama semplice ma d’effetto per una composizione post-classica squisitamente delicata. In apertura di Landlessness una chitarra classica s’intreccia con leggerissimi archi, un pezzo etereo e armonico che mostra il duo nella sua forma più pura.
Le intime sei corde di The Myth sono impreziosite dalla sontuosità dei fiati che arricchiscono le melodie della chitarra. La voce cristallina e calda di Lisa Morgenstern contribuisce a ricamare un brano celestiale. La stessa atmosfera viene ripresa dalla successiva V: la voce della Morgenstern accompagna il tappeto sonoro ultraterreno ricavato dal piano e dalle note risonanti del violoncello della Jensen.
Veniamo avvolti dall’atmosfera protettiva di The Crush. Le progressioni del pianoforte sono accompagnate dal violoncello e dai fiati che riescono a creare un momento magico dal quale non si può che essere catturati.
Nella sua semplicità, The Wind è un disco unico, semplicemente perfetto e genuino. L’ambient e la musica classica contemporanea si fondono con una coerenza disarmante. Un nuovo punto di partenza per i Balmorhea.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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