Bamboo Mystics: il suono vibrante della natura
Usando come punto di partenza gli strumenti tradizionali dell’India, Bamboo Mystics ha realizzato Swara Suci, il nuovo album pubblicato il 12 febbraio 2021 per la label Chinabot, un collettivo creato attorno alla nuova generazione di sperimentatori elettronici asiatici.
Rahul Jigyasu, vero nome dell’artista di New Dehli, è profondamente ispirato al mondo naturale del continente asiatico: il suono psichedelico e meditativo delle sei tracce del disco riflette, infatti, il suono della natura.
L’artista indiano esplora così le tradizioni musicali collegate all’India, contestualizzandole e rendendole moderne grazie all’aggiunta di field recording e ritmi africani, ne viene fuori una musica calda e luminosa.
Ispirata al gamelan, la musica tradizionale indonesiana, Pelog Baru, la traccia di apertura, è una composizione onirica realizzata con la cetra tipica, il kacapi. Una musica soave, mistica e armoniosa che ci mette in contatto con l’elemento naturale in uno stato di quiete che può solo che far bene all’ascoltatore.
Con Lucid Hunter si cambia registro: la voce di Jingyasu diventa una nenia accompagnata dalle percussioni sfregate utilizzate come un tappeto sonoro ipnotico intervallato dall’utilizzo di campanellini che danno dinamicità al brano. La voce viene utilizzata come uno strumento aggiunto incastrandosi con il suono dei digeridù.
Con un set di ciotole in ceramiche, riempite d’acqua, il cosiddetto jal tarang, che dialoga con una serie di field recording, Bamboo Mystics riprende la via meditativa con Air Suci, un suono che connette l’ascoltatore con il ritmo dell’acqua. Nella conclusiva Mrichakatikam gli strumenti acustici s’incastrano per formare un drone lento e magnetico, suoni gravi che s’increspano, arricchiti dalle registrazioni sul campo. Bamboo Mystics lascia alla fine il momento più intenso e ricercato tra le sei, svelando il lato meno acustico della sua musica.
Swara Suci è un ascolto impegnativo che necessita del giusto mood e della giusta propensione ad un album attento e ricercato. Bamboo Mystics omaggia la sua terra e lo fa attraverso la musica, utilizzandola come una testimonianza delle tradizioni indiane, mentre l’altro elemento del disco, la natura, diventa elemento sonoro principale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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