Barbara De Dominicis: «il mondo è l’alba dei corpi»
Nel corso degli anni il corpo è passato dall’essere prima «prigione» dell’anima, poi espressione dell’Io. Nella società odierna in cui il culto dell’aspetto fisico è idolatrato, Jean Luc Nancy sostiene che il corpo oggi è «un’esteriorità priva di interiorità». Secondo il filosofo francese la nostra epoca è quella che consente di dire: io non sono che il mio corpo.
Traendo ispirazione dal libro di Nancy Corpus, la poliedrica Barbara De Dominicis ha realizzato il suo nuovo album Body Maps con l’aiuto di un team di musicisti d’eccezione, da Marco Messina (elettronica e missaggio) a Massimiliano Sacchi (clarinetti), da Erica Scherl (violino) ad Andrea Serrapiglio (violoncello), da Teho Teardo (chitarra, pianoforte, archi) a Renato Grieco (mastering), da Marco Bonini (chitarre, elettronica) passando per Giulio Maschio (batteria) fino a Elio Martusciello (elettronica, chitarre).
Pubblicato per la Folderol Records di Marco Contini, Body Maps prende forma da una serie di sessioni di registrazione che hanno avuto luogo tra il 2019 ed il 2021. Il corpo, in tutte le sue forme, è il filo conduttore delle sei tracce del disco: un lavoro intimo composto da suoni destrutturati e ricomposti in maniera del tutto originale combinando elettronica, improvvisazione e songwriting.
Siamo di fronte ad una materia sonora malleabile e assai raffinata derivata dal connubio tra strumentazione acustica ed elettronica. Il cantato melodico ed emotivo (Mouth) che spesso si tramuta in una narrazione in spoken word si muove con disinvoltura tra caos ordinato e droni; un universo di suoni stranianti nato dall’unione degli opposti.
Trame sonore dense e ipnotiche composte da archi e scampoli di piano incontrano il suono caldo dei fiati, fluttuanti melodie si fondono ad echi spettrali in un paesaggio elettroacustico elegantissimo e inquieto che incornicia la voce narrante, sussurrata, dell’artista napoletana.
Non mancano vividi momenti nelle stratificazioni degli archi supportate da pulsanti tappeti elettronici che costruiscono un arazzo orchestrale con il quale viene rievocata una dimensione primordiale e istintiva (Heart Unbeaten).
Body Maps è un progetto corale guidato dalla voce incantevole di , un disco quasi pittorico nel suo insieme, in grado di restituire attraverso la musica le immagini di cangianti paesaggi interiori; più che un disco, un’esperienza sbalorditiva alla scoperta delle “mappe” del corpo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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