Beingmoved: tra lockdown e resistenza
Un sorriso in più
Anno Domini 2020, praticamente la fine del mondo! La felicità è un film su Netflix e la normalità è aver passato un’altra giornata a procrastinare, causa pandemia mondiale. Rimedi legali? Smiles and Bigger Hearts!
Non è solo un consiglio, ma anche il titolo dell’Lp dei Beingmoved, progetto nato pochi anni fa da Andrea Nocco (voce e chitarra) insieme a Edoardo Nocco, alla chitarra e, in un secondo momento, arricchito dalla presenza di Samuele Puppo al basso e Simone Brunzu alla batteria.
Il disco, in uscita il 20 novembre 2020, totalmente autoprodotto, è il risultato di un anno di lavoro, registrato in parte in una chiesa isolata sopra Savona (quella delle batterie) e in parte da casa, durante il primo lockdown (per quanto riguarda le voci principali).
Eh sì, perché Smiles And Bigger Hearts è uno di quei progetti sopravvissuti alla chiusura, all’isolamento, al Covid, eccetera eccetera eccetera. Da novembre 2019 a maggio 2020, infatti, ha preso forma e colore per essere finalmente proposto al grande pubblico.
Parte My House ed è subito mare, speranze, risate e felicità. Portatemi lontano e chi se ne fotte della pandemia e di tutto questo disastro! Una dose di semplicità che mai come in questo momento è difficile saper comunicare, ma che ai Beingmoved viene piuttosto bene. Young, Strange Feelings sono brani pieni di vita, in un cui il folk è sicuramente più intenso; il tono scende verso atmosfere più alternative in pezzi come Happiness, Over! o Drops, Stars, Givin’ Up.
I Beingmoved e il loro Smiles and Bigger Hearts hanno un bel profumo di sogni ancora da realizzare e questa cosa ci coinvolge e ci salva dall’appiattimento e dall’incapacità di immaginare cosa c’è dopo.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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