Dokkaebi: un’indagine sulla psiche umana
Avevamo lasciato il clarinettista Ben Bertrand con Manes, album uscito l’anno scorso a metà fra ambient e post-minimalismo. Un disco che, attraverso la ripetitività e le armonie, riusciva perfettamente a ricreare quel mondo costituito da sogni lucidi che caratterizza il sound del musicista belga.
Sotto quest’aspetto, Dokkaebi, in uscita il primo ottobre 2021 per Les Albums Claus, manifesta un ulteriore passo avanti e, tra progressioni fitte ed armonie ariose, si avverte un cambio di registro non solo musicale ma anche ideologico. Accompagnato da una folta schiera di artisti, fra i quali spicca Christina Vantzou (synth, field recordings), Bertrand indaga i confini della psiche umana, dell’inconscio e dell’universo, presentato in forma mutevole così come i brani del disco.
In apertura, gli archi degli Echo Collective e i field recordings rischiarano The Nixe of John Cage’s River; il fiume non è presente solo nel titolo e nei suoni di un torrente che scorre lentamente, ma anche nella struttura stessa del pezzo, che fluisce liberamente fra le trame disegnate dal clarinetto e le aperture immaginifiche di sonorità a tratti orientali.
Una voce angelica conferisce un’aura di sacralità a O Ignee Spiritus, una nenia spettrale caratterizzata da suoni cadenzati e momenti riflessivi. Droni e archi si legano sapientemente nelle pulsioni improvvise del climax Zeme, che vive in una continua ed indissolubile tensione.
Gli ultimi due brani, Sora no e The Aurae Loops, sono probabilmente i più sperimentali del disco: nel primo a spiccare sono ansie sotterranee che lentamente lasciano spazio agli archi, mentre il secondo è l’episodio più oscuro e criptico dell’intero disco, tra voci lugubri e tocchi scanditi per sottrazione.
Se Dokkaebi non è l’esperimento più coraggioso di Ben Bertrand, è sicuramente quello più completo: ambient, classica, drone, field recordings, tutto si lega senza affanni e forzature all’interno di un album sicuramente ostico, ma non per questo inutilmente cervellotico.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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