Dettare le regole del gioco
Eight Variations è l’uscita numero sette della serie In The Room, targato Elli Records. Pubblicato il 12 maggio, il lavoro di Ben Peers è stato creato agli inizi del lockdown nel Regno Unito. La creatività usata per far fronte alla pandemia dilagante dà alla luce otto tracce, frutto degli esperimenti d’interazione tra i sistemi max / msp con strumenti elettronici.
Nasce così un lavoro unico, diviso in otto parti per facilitarne la fruizione ma che allo stesso tempo prese una ad una funzionano come tracce singole. Eight Variations suona come una composizione iperrealistica, Peers manipola gli strumenti elettronici facendoli dialogare con i software ottenendo una musica dal sapore otto bit, una musica da camera alienata e sintetica con una forte attenzione verso la parte ritmica. Ogni traccia è un pezzo di un puzzle che costituisce una composizione scaturita dal subconscio del musicista di Rowley Regis.
È così che le produzioni spiccano per la loro componente mentale, non è di certo un’elettronica nata per ballare, ma che fa fronte ad una immediata presa cerebrale data dalle melodie tese e dagli arpeggi esili. Le otto “variazioni” a un ascolto fugace e superficiale potranno sembrare molto simili, e invece più si va avanti con la scoperta del disco, più vengono inclusi elementi nuovi al ciclo musicale senza fine. Dalle percussioni digitali agli arpeggi ondulati, dai pattern ritmici che suonano in loop alla destrutturazione finale che fa emergere una sorta di follia nel susseguirsi delle tracce che di volta in volta aumentano di intensità.
Il lavoro di Ben Peers si colloca a metà strada tra la musica di un Lorenzo Senni e un M a n a, con la stessa forza espressiva e imprevedibilità dei due producer italiani e quella capacità di dettare le regole del gioco in un panorama musicale dove spesso sono gli stessi musicisti a doversi attenere alle leggi che il mercato impone.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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