Gli stati d’animo di Benjamin Finger
A soli sei mesi dall’uscita di Exit du Départ, il prolifico musicista norvegese Benjamin Finger realizza un album basato sul tema della perdita e dell’isolamento intitolato Voice Frames.
Il nuovo lavoro discografico è uscito il 5 novembre 2021 per l’etichetta inglese Whitelabrecs ed è stato realizzato utilizzando le registrazioni di strumenti acustici per poi effettarle per creare paesaggi sonori elettronici.
Sintetizzatori, chitarre, fieldrecording, pianoforte e la voce di Inga-Lill Farstad interagiscono per fotografare attraverso 11 polaroid ambientali un momento della storia dell’umanità che sarà ricordato negli anni a venire come il nuovo Medioevo.
In apertura veniamo accolti dalle due anime di Finger, un flusso morbido e dilatato contrapposto ad increspature elettroniche che vanno a formare la struttura della titletrack. La melodia del brano viene risaltata dai fieldrecording che permeano Voice Frames di ricordi e malinconia.
Con Reminiscence Bump trasforma le note del piano e della chitarra in una trama contemplativa che porta l’ascoltatore a fermarsi e riflettere. Una melodia scarna ottenuta dagli strati dei vari elementi che si sovrappongono formando la delicata texture del brano.
A seguire Warmer Inside è un flusso vaporoso ed etereo, una musica d’atmosfera creata filtrando gli strumenti acustici attraverso i registratori a nastro creando un paesaggio romantico, estatico e ricco di suggestioni.
Le morbide trame di Time Gestures nascono dall’iterazione di movimenti appena percettibili in grado di creare un’eterea serenità ambientale. Forlorn Losscon il suo mix di suoni caldi (pianoforte e synth) insieme con i droni atmosferici danno vita ad un autentica e sublime chiusura.
Voice Frames è una tavolozza di toni e stati d’animo diversi attraverso i quali Benjamin Finger immortala i ricordi del periodo difficile e buio che stiamo vivendo. La forza di questo disco sta nella capacità della musica di non esaurirsi mai andando oltre la semplice espressione musicale per un lavoro destinato a durare negli anni come testimonianza storica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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