La musica ti salverà…
Con tredici anni di attività e tre album da sogno alle spalle, i Bersarin Quartett giungono al quarto lavoro discografico, Methoden und Maschinen, pubblicato il 29 novembre 2019 da Denovali Records. Il progetto di Thomas Bücker, che deve il suo nome al generale sovietico e primo sindaco della Berlino occupata dai sovietici nel 1945, Nikolai Erastowitsch Bersarin, ci consegna un disco dalla forma perfetta, epico, un mix di elettronica, ambient, modern classic e post-rock sinfonico.
Le tredici tracce si articolano in meno un’ora di musica che vive di contrasti e paradossi, di chiaroscuro e di suoni stratificati, tra minimalismo e sintesi elettronica. Un album che ruota attorno agli intrecci armonici delle composizioni ancora una volta incentrate sulla poetica romantica di Bücker.
Nel disco, come si evince ascoltando 2287, convivono elementi diversi: la seconda, infatti, è una traccia ruvida e notturna che si sviluppa intorno ad un pattern ritmico e riesce a trovare il giusto equilibrio tra la parte armonica e l’elettronica destrutturata.
Non mancano le suggestioni cinematografiche in Bereit Für Die Ewigkeit con il suo lento incedere orchestrale, un paesaggio sonoro che fa dei fiati e del piano le pennellate principali che compongono il mood nostalgico del brano fino a sfociare in uno stato di estasi finale. L’intensità di Das Ist Alles, Was Wir Haben si manifesta attraverso un’elettronica minimale e scoppiettante intarsiata da ricami orchestrali che trovano rifugio nelle note neoclassiche del piano.
La componente sintetica di Wenn Wir Nur Wollen con i suoi oscillatori e i synth, di chiara matrice cosmica, conducono la compagine teutonica a percorrere nuovi scenari per affacciarsi ad un radioso orizzonte.
Ambient atmosferico e post rock sono le coordinate tra le quali muove i suoi passi Das Prinzip Der Entsprechung: se sullo sfondo Bücker crea leggeri droni, in primo piano la kalimba va a intrecciarsi con i clap per quella che è una ritmica basata sui contrasti.
Affiancato da Sebastian Everding alla batteria e David Krützkamp alla chitarra elettrica, Bersarin Quartett ricama una triste melodia in Wie Von Selbst con il synth arpeggiato, un elogio alle atmosfere eteree con un’esplosiva coda post rock. Consigliato da ascoltare in cuffia.
La morbidezza del piano accompagna Nichts Zu Verlieren: un viaggio all’insegna dei suoni gelidi e dell’ambient più drammatico decorato da frastuoni e field recordings tanto da immergerci in uno stato di contemplazione e apnea come se la musica spingesse il tasto stop nella nostra mente.
Methoden und Maschinen si candida a essere uno dei migliori album del 2019 con la sua vasta gamma di suoni i morbidi e intrecci sia sonori che emotivi. Una colonna sonora per la mente che va in up and down percorrendo il sentiero del fine minimalismo, tra frequenze pulsanti e squarci taglienti che si alternano a momenti morbidi e sognanti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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