Bewider: il regista dei suoni
Dopo l’Ep Dissolve, è uscito il primo febbraio 2019 per la berlinese Folk Wisdom Full Panorama, il debut album di Piernicola Di Muro, in arte Bewider.
Intimo, irrazionale ed emotivo sono gli aggettivi che si sposano bene con quest’album che parte dall’immaginario cinematografico e dalla creazione di immagini per realizzare un lavoro libero che viene definito dallo stesso artista come un unico viaggio, esso rappresenta un periodo di trasformazione e cambiamento e allo stesso tempo un omaggio allo schermo cinematografico, appunto Full Panorama.
Un lavoro profondo e liquido nel quale ci s’immerge tutto d’un fiato, un tuffo in un disco che può essere inteso come un’unica traccia, dodici capitoli che compongono un’unica trama.
L’apertura spetta alle pulsioni di Panorama che con i suoi synth e gli arpeggiatori ci riporta negli anni Novanta. L’IDM e l’house si fondono insieme per la traccia che funge da biglietto da visita per il disco.
Nella successiva We Must Dream As We Act la temperatura inizia a Calare e si materializza lo spettro di Jon Hopkins. Bewinder esplora paesaggi utilizzando il synth modulare trascinandoci in un mondo cosmico.
C’è spazio in Retina per tappeti ambient, la traccia è in grado di avvolgere l’ascoltatore e di trasportarlo in un mondo sommerso, dandogli una sensazione di apnea.
Ritornano le pulsazioni elettroniche e con esse arriva Sartorius, tra le migliori tracce di Full Panorama. Intensa, in un crescendo di dinamiche, non sfigurerebbe in Bird Box di Atticus Ross & Trent Reznor.
Nella parte finale dell’album brilla sicuramente La Nascita: sette minuti di pace interiore, suoni minimali che rigenerano l’animo. Una suite strumentale che ha il sapore di una colonna sonora.
Full Panorama è un disco solido, senza nessuna crepa, che rasenta la perfezione. Sintetica ma con sentimento, l’elettronica di Bewider incanala le emozioni come in un film, con l’unica differenza di poter vedere le immagini materializzarsi a occhi chiusi, perché questa musica dà spazio all’immaginazione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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